Il Parlamento del Ciad ha approvato la riforma del codice penale del 1967. Tra le novità più importanti nel campo dei diritti umani, c’è l’abolizione della pena di morte per i reati comuni (resta in vigore per i soli casi di terrorismo, legati alla presenza del gruppo armato islamista Boko haram ai confini e a volte anche oltre i confini del paese) e soprattutto l’innalzamento a 18 anni dell’età minima per sposarsi.
Si tratta di un provvedimento fondamentale, in un paese dove – secondo dati forniti ad agosto dalla ministra per le Donne Ngarmbatina Carmel Sou Iv – il 28% delle donne tra i 15 e i 49 anni di età è stato dato in sposa prima di compiere 15 anni e il 69% delle donne tra i 20 e i 49 anni di età prima dei 18 anni.
Nel 2015 era entrata in vigore una legge che prevede da cinque a 10 anni di carcere per chiunque sia coinvolto nel matrimonio di una minorenne.
Il presidente Idriss Deby ha preso l’impegno di fronte alle Nazioni Unite di mettere al bando i matrimoni forzati e precoci entro il 2020.