Il maggior esponente del partito islamico Khaled Mishaal nelle scorse ore ha rilasciato dichiarazioni importanti riguardo agli ultimi accadimenti che hanno visto coinvolte la Cisgiordania e la Striscia di Gaza: “ Si gioca con il fuoco, non ci sarà stabilità nella regione sino a quando al popolo palestinese sarà impedito di riappropriarsi dei propri diritti e delle proprie terre, compresi i luoghi di culto. Il popolo palestinese non intende sopportare oltre i soprusi e le violazioni che si compiono ogni giorno nel silenzio mondiale”. Rivolgendosi direttamente al neo presidente Donald Trump dichiara inoltre: “Siamo consapevoli degli sviluppi politici internazionali, ma la storia dimostra che abbiamo ragione e chi non sarà con noi, sarà contro di noi.”
Nei giorni scorsi, durante un incontro con il re saudita Salman e i vertici del partito islamico, in presenza della monarchia wahabita, Khaled Meshaal e il suo entourage si sono confrontati sulla futura possibilità di una collaborazione a sostegno della causa palestinese. All’interno della delegazione erano inoltre presenti gli esponenti Moussa Abu Marzouk e Saleh al Aarori accusati da Israele e ANP di essere i creatori e i finanziatori dei gruppi armati nella zona della West Bank palestinese. L’agenzia di stampa del partito islamico dichiara insostenibili i continui attacchi e le aggressioni fisiche a danni degli esponenti del partito residenti nella Striscia di Gaza. Tornano così le accuse sull’abuso di potere dell’esercito occupante che ad oggi ha arrestato 70 sostenitori della resistenza palestinese e dei suoi membri, tra cui 68 di Hamas, e 2 della Jihad islamica.
I mesi di Novembre e Dicembre 2016 mostrano un incremento delle incursioni armate all’interno dei campi profughi palestinesi, con il conseguente arresto di adulti e minori. Le agenzie di stampa arabe tra cui Shehab Agency accusano un accanimento dello stato d’Israele contro i militanti del partito islamico di Hamas. Nei primi giorni di Dicembre 2016 due giovani palestinesi, dopo essere stati vittime di bullismo da parte dei militari sionisti, sono stati arrestati in Gerusalemme. Uno dei due Mohamed Abu Asnainah fermato all’ingresso della Porta di Damasco dopo la segnalazione di una presunta aggressione mentre il secondo giovane è stato arrestato con l’accusa di aver scattato fotografie senza autorizzazione.
Secondo i dati rilasciati dagli enti del territorio, negli ultimi mesi, si evidenza un’impennata di violenza e aggressione non indifferenti soprattutto a scapito dei più giovani : 5 palestinesi uccisi durante degli scontri armati, dei quali 4 provenienti da territori occupati della Cisgiordania, 375 arrestati per detenzione amministrativa di cui 54 bambini, 28 arresti tra giornalisti e attivisti. In carcere restano 37 palestinesi con il rischio di vedere aumentata la propria detenzione sino a 10 anni in cambio del rilascio in tempi brevi di 5 coloni nella città di Nablus e 4 soldati prelevati dalla città di Tulkarem.
Nelle scorse ore poi l’allagamento con acqua marina da parte del governo egiziano dei tunnel nel sottosuolo della Striscia di Gaza ha portato al crollo delle strutture portanti con la conseguente morte di 4 uomini palestinesi. La protezione civile del territorio dichiara ufficialmente che le ricerche dei corpi sono durate diversi giorni e che il crollo è avvenuto a causa dell’eccessivo pompaggio delle acque all’interno della struttura. Le vittime sono Ali Badawi, 43 anni, Muhammad Badawi 21, Imad Badawi 24, e Sami al-Tawil, 30.
Dall’ inizio del 2016 sono oramai decine i gazawi morti a causa del crollo delle gallerie.