A meno di due mesi dall’entrata in vigore della normativa antispreco in Italia, la campagna di sensibilizzazione Spreco Zero di Last Minute Market, in sinergia con il Ministero dell’Ambiente e il progetto Reduce, annuncia i vincitori dei suoi piccoli ‘Oscar’ italiani alla sostenibilità. Va al Comune di Parma, «per il sostegno a 360° della lotta agli sprechi alimentari e soprattutto per il coinvolgimento delle famiglie nella lotta agli sprechi», la 4^ edizione del Premio Vivere a Spreco Zero nella categoria Pubbliche Amministrazioni. Oltre al recupero e alla rivalorizzazione sociale degli sprechi alimentari delle imprese del territorio, il Comune di Parma ha promosso l’originale progetto “Crescere in Armonia, educare al Benessere”, rivolto ai bimbi delle scuole Primarie che nelle mense scolastiche possono fare il giro del mondo seduti a tavola, assaggiando piatti tipici di altri Paesi e colture, confrontandosi con cibi “diversi” seguendo i principi della corretta e variata alimentazione e l’attenzione contro gli sprechi. Menzione speciale di categoria per la Regione Piemonte: «per l’approccio innovativo adottato da un’Amministrazione Pubblica nella lotta agli sprechi alimentari, e per la varietà di azioni implementate attraverso il portale “Una buona occasione” (www.unabuonaoccasione.it), per incidere sulle cause che contribuiscono a formare l’eccedenza, cercando così di prevenirla attraverso informazioni utili, buone pratiche, percorsi per le scuole, filmografia, bibliografia, creazione di reti, attività di formazione nelle scuole. Nella categoria imprese, «per l’innovazione tecnologica introdotta nella lotta agli sprechi alimentari e per la portata internazionale del suo intervento (8 filiali all’estero, Turchia, USA, Francia, Spagna, Cile, Argentina, Sudafrica)», vince Unitec, l’azienda di Lugo produttrice di tecnologie capaci di confezionare frutta e verdura uniformi per qualita’, maturazione e stato degli alimenti. Riducendo quindi i danni da pressione e dell’ammuffimento, a tutto vantaggio della qualita’ e conservazione del cibo.
Allo scrittore e giornalista Paolo Rumiz e allo chef Moreno Cedroni va il Premio Vivere a Spreco zero 2016 nella categoria Testimonial: sono loro la guida individuata dalla campagna per promuovere un approccio e un passo sostenibile nel nostro tempo. Paolo Rumiz, scrittore e giornalista, da molti anni ci accompagna con i suoi scritti in una riflessione piu’ ampia sul vivere sostenibile, sul rapporto dell’uomo con l’ambiente, sull’impronta che ciascuno di noi porta nel quotidiano e lascia impressa sul pianeta con maggiore o minore rispetto per la condivisione delle risorse. Moreno Cedroni, chef 2 stelle Michelin e Official Ambassador Expo 2015, da anni sostiene la prevenzione dello spreco di cibo ed è per tutti riferimento di attenzione, maestria e virtuosismo nel rapporto con gli alimenti, nel segno del 100% food, zero waste.
I vincitori sono stati annunciati dal Sottosegretario al Ministero dell’Ambiente Barbara Degani con il fondatore di Last Minute Market Andrea Segre’ e il coordinatore di giuria Luca Falasconi. Vengono premiati oggi a Padova– lunedi’ 28 novembre, – in occasione di “Vivere a spreco zero” 2016, appuntamento dedicato a Pubbliche Amministrazioni, aziende, scuole e cittadini. Interverranno, con i vincitori e i promotori, il presidente Conapi Mielizia Diego Pagani, la responsabile Ricerca&sviluppo Comieco Eliana Farotto, il presidente di Swg Maurizio Pessato, l’AD Last Minute Market Matteo Guidi. A Padova saranno presenti anche Scuola Centrale Formazioneche si aggiudica il Premio Granarolo Scuole Vivere a Spreco Zero 2016 per l’attività a livello nazionale e internazionale nella sensibilizzazione sul tema. E dal 21 novembre al 31 gennaio 2017 sarà promosso il contest #sprecozero in 140 caratteri, un tweet contro lo spreco: dedicato ai cittadini – giovani e adulti, under e over 18 – per estendere il Premio all’impegno personale, alle esperienze, alle pratiche sedimentate nel tempo. Una categoria per condividere l’urgenza della prevenzione e riduzione degli sprechi alimentari, facendone elemento di crescita sociale e di impegno comune. Saranno presi in considerazione tutti i tweet con #sprecozero #contest inviati fra il 21 novembre 2016 e il 31 gennaio 2017. I 20 tweet più interessanti saranno pubblicati e i primi tre di ciascuna categoria riceveranno una fornitura di prodotti agroalimentari Granarolo.
Presieduta dal fondatore di Last Minute Market Andrea Segrè, la Giuria 2016 del Premio Vivere a Spreco Zero è composta dal Sottosegretario al Ministero dell’Ambiente Barbara Degani, dai giornalisti Antonio Cianciullo e Marco Fratoddi, dall’autore e conduttore di Caterpillar su Radio2 Rai Massimo Cirri, da Diego Pagani / Elisabetta Tedeschi per Conapi Mielizia e da Eliana Farotto per Comieco Ricerca&Sviluppo.
«In materia di lotta allo spreco alimentare stiamo ottenendo risultati oltre ogni nostra più rosea aspettativa – spiega il Sottosegretario al Ministero dell’Ambiente Barbara Degani – Le campagne di sensibilizzazione che abbiamo avviato stanno raccogliendo i loro frutti: il 45% degli italiani vive lo spreco come un “problema”. Il Progetto REDUCE del Ministero sta avendo una importanza strategica alla pari di questo Premio, come purel’Educazione Ambientale nelle scuole su cui abbiamo concentrato la nostra attenzione da qualche anno perché riteniamo che sia necessario partire dalla scuola per poter incidere. Anche in questo campo i dati ci confortano:la percentuale di chi insegna ai figli a non sprecare, in un anno è passato dal 62% al 78%, indice di un’attenzione cresciuta che si vuole tramandare come bagaglio ‘culturale’ alle prossime generazioni. Ma in materia di spreco il dato al quale dobbiamo prestare maggiore attenzione è quello domestico che rappresenta il 75% circa dello spreco di cibo complessivo, che ha un valore intorno all’1% del Pil italiano (dati Waste Watcher). Dobbiamo cominciare a guardare di più il frigo di casa nostra e in maniera sempre più consapevole».
«Lo spreco migliore è quello che non si fa – ha spiegato Andrea Segrè, fondatore di Last Minute Market e presidente del Comitato tecnico-scientifico per il Programma nazionale di Prevenzione dei rifiuti (Min. Ambiente) – l’Italia si è dotata quest’anno di una normativa per il recupero degli sprechi, adesso è urgente che si favoriscano azioni finalizzate alla prevenzione: in questa direzione vanno le scelte del Premio Vivere a Spreco Zero 2016, che hanno selezionato buone pratiche esemplari per agire alla radice dello spreco di cibo, attraverso una tecnologia innovativa, come nel caso di Unitec, e un efficace intervento di comunicazione per cittadini e famiglie, come nel caso del Comune di Parma e della Regione Piemonte. Ma serve una capillare campagna di comunicazione: nella filiera dello spreco gettiamo ogni anno 12 miliardi €, solo nelle nostre case(test reali Waste Watcher 2015)». A questa cifra vanno poi sommate la perdita in campo (ca 1 miliardo e 25 milioni), gli sprechi nell’industria (ca 1 miliardo e 160 milioni) e nella distribuzione (ca 1 miliardo e 430 milioni).Si arriva così al valore di 15 miliardi e 615 milioni di spreco alimentare annuo in Italia (elaborazione Distal Università di Bologna e Last Minute Market su dati Borsa Merci Bologna.
DATI SPRECO ALIMENTARE DOMESTICO, IN ITALIA E NEL TRIVENETO
Lo spreco alimentare domestico è monitorato dall’Osservatorio Waste Watcher di Last Minute Market ed Swg: secondo il Rapporto 2016 4 cittadini su 5 utilizzano cibo scaduto oggi e sempre 4 su 5 sostengono di non gettare cibo mai o quasi mai nell’arco di una settimana. Eppure il Rapporto Waste Watcher attesta che sprechiamo 2,4 kg al mese per un costo di 28 € a famiglia (stima: 24 milioni di famiglie italiane). Come illustrato a Padova dal presidente Swg Maurizio Pessato, va un po’ meglio nel Triveneto, dove lo spreco settimanale vale ‘solo’ 6 euro anziché 7 come a livello nazionale. I cittadini triveneti dimostrano maggiore attenzione al problema, per esempio nelle abitudini di acquisto, compilando una lista della spesa: lo fanno 57 intervistati su 100 (contro il 50% a livello nazionale). Frutta, verdura, pane, salumi e formaggi sono alla testa dell’infausta ‘hit’ del cibo buttato. Le cause? Bulimia da acquisto nel 62% dei casi rispetto al Triveneto. Si compra, cioè, più di quello che si riesce a consumare. A livello nazionale invece si acquista troppo ‘solo’ nel 48% dei casi. Sempre nel Triveneto quasi 6 cittadini su 10 (56%) non buttano automaticamente il cibo scaduto ma lo testano e lo consumano comunque, se ritengono sia ancora edibile. Una percentuale leggermente superiore al dato nazionale (50%). E 57 cittadini triveneti su 100 dichiarano di congelare il cibo che non riescono a consumare a breve, dopo l’acquisto.
Insegnare a non sprecare è un atteggiamento educativo passato in un anno dal 62% al 78% degli italiani, indice del desiderio di raccomandare l’attenzione agli sprechi come un bagaglio ‘culturale’ per le prossime generazioni. Ma le criticità sono ancora tante: cresce la percezione che lo spreco domestico sia un serbatoio enorme di spreco (dal 15% 2015 al 24% del 2016), ma solo 1 italiano su 4 riconosce nello spreco domestico la vera voragine, laddove le ‘colpe’ sono date frettolosamente alla distribuzione, alla ristorazione o alla filiera.
A conclusione del Premio Vivere a Spreco Zero si è svolta la prima edizione del contest Aperitivo Spreco Zero, dedicato a chef del territorio che si sono confrontati nella Finger Cuisine con cibo di recupero. Partner tecnici sono stati Granarolo SpA, Ferro Winn, CAAB, Centro Agroalimentare Bologna, Conapi Mielizia, Alce Nero.
Fonte: Ufficio Stampa Comune di Parma