In occasione della Giornata Mondiale per i Diritti del Fanciullo, che si è celebrata il 20 novembre, l’Ufficio Centrale per le Statistiche della Palestina ha sottolineato che i minorenni costituiscono il 45,8% della popolazione dei Territori Occupati. L’Associazione per i Prigionieri Palestinesi (PPS) ha invece ricordato che al momento Israele detiene in carcere 350 minori palestinesi, comprese 12 ragazzine, per cui sono già state emesse numerose condanne.
Il 2016 è stato un anno particolarmente duro, che ha visto promulgare una serie di “leggi razziste” in virtù delle quali i tribunali israeliani hanno comminato condanne superiori ai dieci anni – se non a vita, come in un caso dei primi di novembre – contro dei minorenni palestinesi. Queste detenzioni sono stateaccompagnate da numerose altre violazioni contro i diritti del fanciullo, compreso l’uso della forza e di armi da fuoco che ha causato la morte di più di 60 minorenni dall’ottobre del 2015 a oggi.
Per non parlare del trattamento subito dai bambini al momento della detenzione e durante gli interrogatori a cui sono sottoposti senza la possibilità di essere accompagnati da un adulto di riferimento. Per tutti questi motivi, la PPS ha invitato tutte le organizzazioni per i diritti del fanciullo, e in particolare l’UNICEF, a fare di più per proteggere i bambini palestinesi.
In questa giornata, anche il Ministero dell’Istruzione Palestinese ha fatto appello alle organizzazioni umanitarie, concentrandosi sul diritto dei giovanissimi di accedere ai luoghi preposti alla loro educazione senza dover affrontare i pericoli dell’occupazione e le minacce dei coloni che invece funestano i lunghi tragitti che spesso – proprio per via del Muro dell’Apartheid e degli insediamenti israeliani – devono percorrere per raggiungere le scuole.