Il 26 ottobre 2016 nel Parlamento Europeo a Strasburgo si è svolto un forte atto politico e simbolico promosso da cittadine e cittadini europei in lotta contro le Grandi Opere Inutili e Imposte a cui molti membri del Parlamento hanno contribuito.
Si è trattato della delle consegna alle Istituzioni europee della Sentenza del Tribunale Permanente dei Popoli: “Diritti Fondamentali, Partecipazione, delle Comunità Locali e Grandi Opere”, una sentenza storica che condanna l’intero Sistema delle Grandi Opere in Europa e oltre(1).
Già nel 2007 i cittadini in lotta dalla Valle Susa, Italia entrarono in questa Istituzione per consegnare 32.000 firme contro la Torino-Lione. E nel 2010 all’indomani della firma del 23 gennaio dello stesso anno della Carta di Hendaye, manifesto internazionale delle lotte contro le Grandi Opere Inutili e Imposte, cittadini in lotta consegnarono questa Carta al Parlamento europeo(2).
Il 26 ottobre i cittadini in lotta del Forum contro le GOII sono entrati nel Parlamento Europeo, non solo per testimoniare ad un importante atto politico, ma per segnalare che la fiducia nel Parlamento europeo esige delle risposte e delle iniziative coraggiose che troppo tardano ad arrivare.
Il Parlamento, unica istituzione europea elettiva, è debole perché non dispone dell’iniziativa legislativa. Ci attendiamo tuttavia che questa Istituzione, pur nel limite dei Trattati, operi per le libertà di circolazione delle persone e dei loro diritti, ponendole prima della libertà di circolazione dei capitali e delle merci.
E’ palese il progressivo sgretolamento dell’Unione europea e il conseguente allontanamento dalle cittadine e dai cittadini. Solo attraverso la riscrittura dei Trattati potrà aumentare la solidarietà tra i popoli all’interno e all’esterno dell’Unione europea, potranno avanzare i diritti e la democrazia, si potrà assicurare un dignitoso futuro ai cittadini di oggi e domani, potrà cessare il dominio della Commissione che genera la rovina dell’Europa.
La Sentenza del TPP non ha il potere di condannare i responsabili del Sistema delle Grandi Opere nell’Unione europea con pene afflittive. Il TPP raccomanda le azioni che le Istituzioni europee e gli Stati membri dovrebbero condurre, indica le responsabilità senza dare giudizi storici.
Questo testo dovrebbe essere accolto con il riguardo dovuto verso la saggezza dei suoi estensori, e ascoltato da tutti coloro che sono stati indicati dai cittadini come loro rappresentanti, in Europa e negli Stati membri.
Il Sistema delle Grandi Opere nell’Unione Europea è un esempio di Hybris, che gli antichi Greci indicavano come l’orgogliosa tracotanza degli uomini contro gli dei e che oggi possiamo definire come un atto di superbia contro il Pianeta ed i suoi abitanti.
Il poeta Andrea Zanzotto disse: “Una volta avevo orrore dei campi di sterminio, oggi provo lo stesso orrore per lo sterminio dei campi”, egli intendeva la distruzione della Natura.
Nel Sistema delle Grandi Opere si realizza uno sterminio che non si ferma a quello della Natura, ma addirittura lo anticipa con lo sterminio dei diritti realizzato mediante la non applicazione dei principi “volti ad assicurare la partecipazione piena ed effettiva dei cittadini”.
La Sentenza lo ha provato affermando che “si sono violati i diritti fondamentali degli abitanti e delle comunità locali” e che “la responsabilità di queste violazioni deve essere attribuita ai governi, ai promotori dei progetti e alle imprese che li eseguono, all’Unione europea”.
Ma la Sentenza dice anche che nel Sistema delle Grandi Opere “i governi sono al servizio dei grandi interessi economici e finanziari e sono ignorate le opinioni delle popolazioni. Ciò rappresenta, nel cuore dell’Europa, una minaccia gravissima all’essenza dello stato di diritto e del sistema democratico che deve essere fondato sulla partecipazione e la promozione dei diritti, del benessere e della dignità delle persone”.
Il Sistema delle Grandi Opere incorpora un’etica di perfezionismo e la ricerca di tecniche che esaltano l’efficienza per l’efficienza.
E l’economista Serge Latouche ci ricorda che “La tecno-economia è la forma nella quale si incarna al meglio l’immaginario del progresso e contribuisce pienamente all’impostura dell’efficienza.”
E afferma che “la tecnica contribuisce alla banalità del male nell’età moderna”. (3)
Tutto questo ci porta a richiamare alla responsabilità soggettiva coloro che agiscono e decidono nel Sistema delle Grandi Opere, siano essi politici, amministratori, imprenditori, finanzieri o obbedienti burocrati.
Queste persone, variamente collocate all’interno degli apparati pubblici e privati, non pensino di assolversi considerandosi trascinati inconsapevolmente dal fiume della Storia: un giorno dovranno rispondere delle loro decisioni di fronte ad una Magistratura non più solo morale come il TPP (4).
Paolo Prieri, Forum contro le Grandi Opere Inutili e Imposte
1 – http://www.presidioeuropa.net/blog/?p=10916
2 – http://forum-gpii.com/wp-content/uploads/2016/05/photo-hendaye-2.jpg
3 – Etica e Capitalismo, Serge Latouche – http://www.meicmarche.it/public/documenti/documento_570.pdf; http://www.edscuola.it/archivio/interlinea/latouche4.html