Il campo di Dadaab, in Kenia, il più grande al mondo con 261.000 rifugiati, si avvicina alla chiusura, prevista per il 30 novembre. Per Medici Senza Frontiere è una decisione inumana e irresponsabile perché costringe migliaia di somali a rientrare in un paese devastato dalla guerra, dove secondo le Nazioni Unite 5 milioni di persone sarebbero a rischio carestia.
MSF diffonde oggi a livello internazionale il rapporto “Dadaab to Somalia: Pushed Back Into Peril”, secondo cui l’86% dei rifugiati intervistati dichiara di non volere ritornare in Somalia per la paura di essere arruolati in gruppi armati, di violenze sessuali e della mancanza di servizi sanitari. MSF mette quindi in discussione la natura “volontaria” dei rimpatri e chiede al governo del Kenia e all’Alto Commissariato ONU per i rifugiati di prendere in considerazione con urgenza altre possibilità.