Giovedì 27 ottobre si sono verificati arresti di massa quando giovani attivisti nativi americani hanno invaso il quartier generale della campagna di Hillary Clinton a Brooklyn per chiederle di schierarsi contro l’oleodotto Dakota Access. Dopo che lo staff della Clinton si era rifiutato di incontrare una delegazione dei manifestanti, i giovani hanno cercato di consegnare una lettera alle guardie di sicurezza. La polizia ha poi ordinato loro di andarsene, pena l’arresto.
Mentre Bernie Sanders ha preso posizione contro l’oleodotto, Hillary Clinton si è finora rifiutata di schierarsi. Nella sua prima dichiarazione al riguardo, il portavoce Tyrone Gayle ha scritto tra l’altro: “Tutte le parti coinvolte… hanno bisogno di trovare una strada che serva l’interesse pubblico più ampio. E’ importante che nel North Dakota venga rispettato il diritto dei manifestanti di protestare in modo pacifico e quello dei lavoratori di mantenere il loro posto di lavoro.”
L’attivista per il clima e fondatore di 350.org Bill McKibben ha così risposto via Twitter: “Hillary Clinton è riuscita a fare una dichiarazione sull’oleodotto Dakota Pipeline che non dice letteralmente nulla.”