Tutti i media si concentrano sul duello tra Donald Trump e Hillary Clinton, ma in realtà ci sono altri candidati a presidente di cui non parla quasi nessuno: quello del Partito Libertariano, Gary Johnson, ma soprattutto Jill Stein, medico, ambientalista e candidata del Partito Verde. 250 candidati verdi partecipano inoltre a elezioni a livello locale e statale.
Date le interessanti posizioni espresse da Jill Stein su pace, disarmo, giustizia sociale e diritti umani, da qui alle elezioni dell’8 novembre abbiamo deciso di dare spazio a questa alternativa ignorata e censurata.
Nel sito della candidata il programma di Jill Stein viene esposto con chiarezza fin dal titolo – Power to the People Plan. Gli obiettivi sono ampi e ambiziosi e vanno al di là del periodo elettorale: costruire un movimento popolare in grado di porre fine alla disoccupazione e alla povertà, evitare la catastrofe climatica, sviluppare un’economia equa e sostenibile, riconoscere la dignità e i diritti umani di ogni persona.
Il piano punta a cambiare in profondità il sistema, passando dall’avidità e dallo sfruttamento del capitalismo a un’economia basata sull’essere umano, che anteponga la gente, il pianeta e la pace al profitto. “Il potere di creare questo nuovo mondo non sta nelle nostre speranze e nei nostri sogni, ma nelle nostre mani”, conclude Jill Stein.
A questo link si può conoscere il piano completo. Ci limiteremo qui a elencare alcune delle misure più originali e rivoluzionarie proposte dalla candidata verde, distanti anni luce da quelle di Trump e Clinton:
- Porre fine alla brutalità della polizia e all’incarcerazione di massa.
- Creare una Commissione per la Verità e la Riconciliazione per comprendere ed eliminare l’eredità della schiavitù, che continua a esprimersi attraverso un razzismo strisciante nei campi dell’economia, dell’istruzione, della casa e della sanità.
- Ristabilire i diritti costituzionali, porre fine alla sorveglianza e allo spionaggio illegali e alla persecuzione da parte del governo e dei media di chi segnala reati e irregolarità.
- Chiudere Guantanamo.
- Abolire le liste nere segrete.
- Abrogare le detenzioni a tempo indeterminato senza accuse o processi.
- Adottare una politica estera basata sulla diplomazia, il diritto internazionale e i diritti umani: porre fine alle guerre e agli attacchi con i droni, tagliare le spese militari almeno del 50%, chiudere le oltre 700 basi militari nel mondo, bloccare il sostegno e la vendita di armi a chi viola i diritti umani e portare avanti il disarmo nucleare globale.
Jill Stein e Gary Johnson sono stati esclusi dal dibattito televisivo andato in onda mercoledì scorso e riservato solo ai due candidati principali. La cosa non deve stupire, visto che le regole vengono stabilite da una commissione controllata dal Partito Democratico e da quello Repubblicano.
Democracy Now! ha intervistato Jill Stein, dandole lo spazio che le era stato negato dai media ufficiali. Riportiamo qui alcune delle sue risposte più significative.
“E’ stato davvero angosciante dover ascoltare per un’ora e mezza le psicosi di Donald Trump e le distorsioni sul proprio passato di Hillary Clinton” ha esordito Jill Stein. “Il quadro da loro dipinto di militarismo sfrenato, che rende il mondo un luogo sempre più pericoloso, è già abbastanza terrificante, ma a questo bisogna aggiungere le loro proposte sull’economia. Donald Trump vuole introdurre nuove agevolazioni fiscali e Hillary non è chiara sulla direzione che vuole prendere. Bisogna ricordare che Hillary ha gettato le basi della crisi finanziaria del 2008. Non da sola, certo, ma ha appoggiato le politiche di Bill Clinton che hanno portato alla delocalizzazione dei nostri posti di lavoro, alla deregulation di Wall Street, alle leggi anti-immigrazione e a quelle contro gli afro-americani che hanno aperto le porte alla guerra razzista alle droghe e all’infinita incarcerazione di massa, soprattutto di gente di colore.”
“Tutti sanno che Donald Trump è terrificante e pericoloso, ma non possiamo pensare di essere al sicuro con Hillary Clinton alla Casa Bianca” ha proseguito la candidata verde. “Hillary sta già dicendo che vuole cominciare una guerra con la Russia riguardo alla Siria, creando una ‘no-fly zone’. Con Hillary al timone sarà difficile non scivolare in una terza guerra mondiale”.
“Invece abbiamo bisogno di un embargo sulle armi in Medio Oriente. Abbiamo bisogno di congelare i conti bancari dei nostri supposti alleati, che continuano a finanziare i terroristi. Abbiamo bisogno di una nuova offensiva in Medio Oriente, un’offensiva di pace. Non sentiremo una proposta del genere da nessuno dei due partiti finanziati dalle grandi aziende, che ricevono soldi dall’industria delle armi, dai giganti dei combustibili fossili, dai profittatori delle guerre e dalle grandi banche”.
Jill Stein affronta anche l’accusa fondamentale che le viene rivolta: la sua candidatura, appoggiata tra l’altro da molti dei giovani sostenitori di Bernie Sanders, delusi dal suo appoggio alla Clinton, rischia di sottrarre voti alla candidata democratica e di far vincere Trump. “ Questa è una corsa al ribasso” afferma. “Dobbiamo uscire da questa incredibile spirale verso il basso e prima lo facciamo, meglio sarà. Molti dicono che bisogna votare per il male minore, ma il male minore prepara semplicemente la strada al male maggiore. Quando cambieranno le cose? Se non ci alziamo e combattiamo adesso, quando mai lo faremo?”