L’Accademia Apuana della Pace, insieme a CGIL e ARCI Massa Carrara, ha partecipato, con un proprio pullam, alla marcia PerugiAssisi dello scorso 9 ottobre.
Dalla provincia di Massa Carrara sono partiti altri 3 pullman, uno organizzato dagli scouts dell’AGEA di Massa, uno da Gino Paolini e l’altro da un’istituto scolastico di Carrara.
L’ampia partecipazione alla marcia, oltre 75.000 persone, testimonia come sia radicata la volontà di costruire le condizioni di una esistenza comune, universale, da ‘tempo di pace’.
Ciò tuttavia richiede un impegno costante, permanente, che non può manifestarsi solo quando leggiamo sui giornali o ascoltiamo le notizie di un nuovo pericolo di guerre.
In tale ottica la marcia della Pace PerugiAssisi deve essere considerata solo una tappa di un percorso ben più ampio che nasce prima della marcia stessa e si sviluppa dopo, dando quindi continuità, nei singoli territori, a quel bisogno di pace che è stato gridato in occasione di questa manifestazione.
L’impegno e la lotta per la pace non possono infatti essere lasciati semplicemente ad iniziative sporadiche, ma devono diventare prassi costante di tutti i movimenti e delle forze politiche che operano in un territorio, rendendoli capaci di mobilitarsi e di proporre alternative alla logica militare che consegna ai nostri figli un mondo più instabile e insicuro.
Dopo i passi lungo la PerugiAssissi, perciò, dinanzi alle sfide del nostro tempo, è ora necessario che singoli cittadini, movimenti, forze sociali e politiche traducano quell’aspirazione in impegno concreto e in progetti percorribili mirati a:
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ridurre le disuguaglianze che generano conflitti ed esodi
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affrontare la gestione dei conflitti in chiave nonviolenta
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assumere un nuovo modello di difesa non armato e nonviolento
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promuovere la libera circolazione delle persone e i progetti di accoglienza nei confronti dei migranti
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affermare i dirtti inviolabili dell’uomo a prescindere del genere, della nazionalità, della religione, della cultura
Nell’immediato chiediamo quindi al nostro governo:
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la riduzione delle spese militari e la loro riconversione sociale in opere antisismiche e antidissesto idrogeologico (ambito riguardante una difesa civile nonviolenta), che creeranno sicurezza nei territori e opportunità di lavoro per molti
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l’attuazione della Difesa civile non armata e nonviolenta in Italia e in Europa
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lo stop alla costruzione dei cacciabombardieri F-35 e all’installazione delle nuove bombe nucleari B 61-12
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il blocco dell’invio di armi nel Medio Oriente e in Arabia Saudita nel rispetto della legge 185/90
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il rifiuto di spedizioni militari (anche quando le si presenta sotto le mentite spoglie di operazioni umanitarie) in Libia e altrove
Accademia Apuana della Pace
ARCI Massa Carrara
CGIL Massa Carrara