DELALTER Verso un altro altrove è il nuovo disco de I Luf, gruppo che da sempre dimostra profondo impegno verso progetti di solidarietà (ecco il link ad un esempio pratico): per la realizzazione di DELALTER ha compiuto un profondo viaggio interiore ed esteriore, arrivando sino a Lampedusa. Ogni uomo sogna di viaggiare, “Il viaggio è attesa e speranza, desiderio ed impazienza, ricerca e promessa”, ma per qualcuno è solo fuga dalla disperazione. Quando il viaggio diventa fuga il viaggiatore diventa migrante. Come sempre I Luf abbinano sapientemente divertimento e impegno, stemperando nell’allegria della musica, temi tragici come la migrazione, parlando al cuore, passando dalle gambe senza trascurare la testa.

Il titolo del lavoro, “Delalter”, che in stretto dialetto bresciano della Valcamonica significa “dall’altra parte” in contrapposizione a “de là”, è completato dal sottotitolo “Verso un altro altrove” che si riallaccia alla “direzione ostinata e contraria” del grande De André. Un CD doppio confezionato in packaging originale, progettato e pensato da Moreno Pirovano fondatore dello studio Zampe Diverse, impreziosito da un libretto a fumetti e da un poster che ritrae il gruppo, sempre a fumetto.

Il primo CD

“Verso un altro altrove”: oltre ad essere il sottotitolo del disco, il brano ne è anche la prima traccia. Dopo un’introduzione che ci fa pensare all’Oriente, di colpo ci troviamo a ballare sui ritmi cari ai Luf, che ci raccontano il disincanto di un viaggio, partito con la speranza e approdato “fra gli ulivi e le lampare dove ora crescono le bare”. “Lampecrucis”, è dedicato all’isola martire di Lampedusa, “porta dell’Europa”, ma per troppi cancello dell’inferno e croce da portare in un calvario senza fine. Il brano che segue, “Ave Maria Migrante” è un’Ave Maria molto laica dove la Madonna diventa “madre di tutti i clandestini”, che dopo aver “pianto suo figlio sulla croce ascolta le lacrime di chi non ha più voce”. Con “Delalter” il brano che dà il titolo al CD, ritroviamo i Lupi della festa e dell’allegria, che ci dicono che “piuttosto che star seduti meglio perdersi” l’importante è viaggiare, muoversi “un po’ su un po’ giù un po’ di qua un po’ di là tanto alla fine torniamo sempre a casa”. “Questa macchina”, a metà tra Johnny Cash e Coldplay, è un viaggio con sapore d’America ma che profuma di montagna. “Don Vecare” è invece una passeggiata nella storia che sconfina nella leggenda: Giorgio Vicario il Bullo di Pisogne, bandito del Settecento, decapitato dai suoi stessi compagni di ruberie e malefatte. “Stelle” ci riporta alle atmosfere più rarefatte del folk, brano autobiografico, con una band che ogni sera su un palco diverso canta per un pubblico che sa “che con noi il bicchiere è sempre pieno mai a metà”. “Signora dai lunghi pensieri” è un viaggio negli affetti e negli amori che a volte ritornano “confondendo domani con ieri” perché “i ricordi sono boschi dove un fungo sembra un fiore”. “Camminando e cantando”, unico brano non scritto dai Luf, è una delle canzoni più popolari della musica brasiliana, portata al successo in Italia negli anni Sessanta da Sergio Endrigo e rivisitata anche da Gianmaria Testa in una bellissima versione live con Erri de Luca. “La lüna le ‘na randa mata” accompagna Ugo, amico fraterno e fan dei Luf, nel suo ultimo viaggio rivolgendosi alla luna, tanto cara ai lupi, per avere risposte che non potranno mai arrivare. “Verso un altro altrove” ritorna in versione rock per socchiudere il CD, cantata da Alessandro Sipolo, cantautore emergente e unico ospite del disco, che grazie alla sua voce estremamente evocativa conferisce al brano un carattere quasi profetico. Il disco chiude con “Bare a Vela” una brevissima poesia accompagnata da sola chitarra: “chi ha messo le vele alle bare lo sai solo tu”.

Il secondo CD – acustico

Il secondo CD riprende buona parte dei brani del primo, con irraggiamenti più acustici senza basso e batteria, per meglio valorizzare la forza melodica dei brani. Contiene anche due canzoni della passata produzione dei Luf; “O pescator che peschi”, realizzata a cappella con il solo suono del mare ad accompagnare le voci e “Stella clandestina”: entrambi i brani hanno come tema delle liriche la dura realtà dei migranti.

L’album è stato presentato ufficialmente al teatro Villoresi di Monza, martedì 21 giugno, in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, all’interno dell’iniziativa organizzata dalla rete di accoglienza SPRAR (Sistema di Protezione dei Rifugiati e Richiedenti Asilo) dal titolo “Scampati da casa. Verso un altro altrove”.

Per maggiori informazioni: www.iluf.net