La tregua iniziata ieri, 12 settembre, sembra reggere. Le principali agenzie internazionali (ONU, ONG, stampa) riferiscono di un sostanziale rispetto della tregua e di episodi isolati di violazione senza gravi conseguenze,compreso un “incidente” missilistico al confine tra Siria ed Alture del Golan controllate da Israele.
E’ il secondo tentativo di creare una situazione che permetta il soccorso umanitario in numerose zone del paese, martoriate dai combattimenti.
La tregua, richiesta dalle Nazioni Unite e negoziata dalla Russia e dagli Stati Uniti nel recente vertice del G20 è stata successivamente approvata dal governo di Damasco e dai principali gruppi ribelli, ISIS esclusa. In questo senso la Russia ha precisato che potranno continuare i bombardamenti sulle zone controllate dal sedicente stato islamico, peraltro molto provato dall’azione sistematica militare dell’aviazione russa; allo stesso modo il governo di Damasco ha dichiarato che risponderà al fuoco di ribelli che non rispettino la tregua.
E’ la seconda volta che nel 2016 si tenta la strada della tregua, necessaria per consentire in relativa sicurezza l’intervento umanitario ma anche prova generale per vedere se sia possibile mettere intorno a un tavolo di trattative parti incancrenite da reciproche accuse.