Pochissime ore fa la celere ha sgomberato il centro baobab di via Cupa a Roma. Cento migranti caricati a forza sui pullman e portati in questura per i controlli. A partire da adesso ci sono oltre 300 persone, famiglie, donne e bambini, in giro per Roma, senza assistenza, senza un boccone da mangiare, senza un posto dove dormire.
Tutto questo dopo che a luglio l’assessore Baldassarre del Movimento 5 stelle aveva giurato che entro 7, massimo 10 giorni, avrebbe individuato un posto alternativo dove assistere i migranti in transito verso il nord Europa.
La risposta delle autorità comunali romane a un’emergenza umanitaria tutto sommato anche abbastanza semplice da gestire, è sempre la stessa, l’uso della forza pubblica.
L’ordine del giorno relativo allo sgombero (ovviamente mascherato sotto la voce “ripristino del decoro urbano”) è stato approvato a maggioranza nel II Municipio due giorni fa.
L’assessore Baldassarre, lo stesso che a Luglio aveva promesso alternative decorose in tempi brevi , il 22 settembre ha pubblicamente dichiarato che non c’erano soluzioni, ciò, nonostante che gli attivisti del Centro Baobab avessero già da tempo individuato un locale abbandonato da anni di proprietà della Regione Lazio, che ha pubblicamente dichiarato di voler mettere a disposizione dei migranti.
Locale per il quale è stato già presentato un progetto da fior di architetti per riqualificarlo e renderlo un fiore all’occhiello dell’accoglienza a Roma. Ovviamente l’amministrazione capitolina ha ignorato il tutto e ha preferito chiamare la celere per sgombrare via cupa.
Un’azione definibile a dir poco, intollerante e stupida, oltre che disumana per i modi con cui è stata attuata.
Il Centro Baobab, si trovava vicino la Stazione Tiburtina, da tempo ospitava uomini, donne e bambini, la maggior parte di loro profughi arrivati sulle nostre coste dopo un viaggio disperato, su improbabili imbarcazioni di fortuna, oppure migranti scappati da uno dei tanti inferni che oggi si possono trovare di là del Mediterraneo, molti delle persone che il centro ospitava, sono siriani, eritrei ed etiopi, scappati dalla guerra o da regimi sanguinari.
Da sottolineare che il centro non era gestito con soldi pubblici, bensì grazie all’opera coraggiosa e generosa, di tanti volontari, di tante persone che contribuivano volontariamente con il loro tempo, con donazioni, oppure portando al centro vestiti, coperte, mobili e cose da mangiare.
Per completezza dell’informazione, il municipio II di recente aveva votato un provvedimento in cui si chiedeva al Comune di Roma di attivarsi per riportare il decoro in via Cupa e trasferire i migranti in spazi più dignitosi, come le Caserme di via Pietralata o le ex Dogane di San Lorenzo che non sono però di competenza municipale. La risposta dell’efficientissima Giunta Raggi non si è fatta attendere, hanno firmato l’ordinanza di sgombero, senza però preoccuparsi o verificare prima che ci fosse uno straccio di alternativa per gli ospiti del Centro Baobab.
Grazie a questa ordinanza della giunta Raggi, a partire da stanotte, dopo che gli ospiti del centro Baobab verranno rilasciati dalla Questura, oltre trecento persone con diverse famiglie e diversi bambini, passeranno la notte all’addiaccio, buttati in qualche vecchia carrozza nel deposito treni di qualche stazione, oppure sotto qualche porticato gettati sopra un cartone.
Veramente un bel modo di dimostrare la millantata solidarietà e ospitalità dichiarata dalla giunta solo pochi mesi fa.
Quest’azione, infrange anche i più basilari diritti umani, considerando che molte delle persone sgomberate dal Centro Baobab, sono rifugiati di guerra e alcuni di loro persino minori.