Alle 14 di oggi, il 21 agosto, Israele bombarda la Striscia di Gaza, in risposta ad un razzo di provenienza delle frange militari di Hamas sino ad ora non ancora rivendicato. I bombardamenti hanno avuto inizio nella zona nord dell’enclave, precisamente nella campagna intorno a Beit Hanoun. In questa parte di terra quasi tutta di campi da coltivare risiedono per la maggior parte popolazioni povere, contadini e campi profughi. Il razzo è partito questa mattina dalla striscia di Gaza in direzione di Sderot; non ha procurato vittime, mentre nelle ultime ore della giornata sono saliti a 4 i palestinesi feriti a causa del bombardamento. Centrata invece dai colpi inferti dall’aviazione aerea composta da F16 la torre dell’acqua, una riserva sostanziale per molti abitanti è stata resa così non funzionante. Si aggrava sempre più la sostenibilità della popolazione.
Ore 20.00 nella Striscia di Gaza viene dichiarato lo stato di emergenza, continuano i bombardamenti per via aerea, mentre le truppe da terra hanno fatto incursione con carri armati nella zona di Beit Hanoun, zona da cui è partito il razzo verso lo stato d’Israele nella mattina di oggi. Il bombardamento della torre dell’acqua è un atto di una gravità assoluta, infatti pochi giorni fa le dichiarazioni di Onu ed Amnesty International confermavano che solo il 3 per cento dell’acqua è potabile, entro la fine del 2016 la popolazione non sarà più in grado di dissetarsi.
Ore 22.00 Le incursioni via terra continuano nella zona nord dell’enclave, colpi di artiglieria verso la zona di Beit Hanoun; sono ad ora 30 gli obbiettivi colpiti dall’aviazione israeliana.
Negli ultimi mesi è normale quotidianità soprattutto durante le ore notturne ascoltare il volare dei dronei nel cielo, ricordiamo che in periodo di Ramadan, iniziato il 6 Giugno e terminato il 5 luglio vi fu un altro bombardamento che fortunatamente non causò vittime, mentre il mese prima perse la vita un’anziana contadina ancora nella zona nord, mentre lavorava nei campi.
Sempre più alte le tensioni di questi giorni invece in tutti i territori palestinesi con l’avvicinarsi del giorno delle elezioni politiche che si terranno l’ 8 ottobre di quest’anno. Vedono sfidarsi Alfatah coordinatore dell’ANPI responsabile del controllo di polizia e forze dell’ordine nei territori occupati, Hamas che vinse le ultime elezioni sulla Striscia di Gaza ed accusato più volte da Israele di avere accordi terroristici con gruppi Jihadisti. Tempi non semplici per la popolazione soprattutto a causa delle rappresaglie che stanno mettendo a ferro a fuoco la Cisgiordania, dove pochi giorni fa sono stati uccisi 2 poliziotti israeliani e 2 ragazzi palestinesi accusati dell’omicidio sono morti poco dopo. La Palestina è oramai ad un punto cruciale a cui molto verrà chiesto in periodo elettorale, con la speranza che venga cambiata soprattutto la gestione umanitaria per una popolazione allo sfinimento sia fisico, sociale e psicologico derivante dagli accordi di Oslo, che non trova più la minima fiducia neanche nelle forze dell’ordine che dovrebbero invece tutelarla.