Il Sia, sostegno all’inclusione attiva, spetta ai nuclei familiari disagiati e con l’impegno di seguire progetti sociali e lavorativi personalizzati. La cifra messa a disposizione dallo stato sarà di massimo 400 euro annuali, il ministro del lavoro Poletti lo annuncia dopo la registrazione del decreto legge nella gazzetta ufficiale dichiarandolo una “misura anti povertà”. Chi ne saranno i beneficiari? Bisognerà infatti avere requisiti ben definiti per potere attingere a questa possibilità, I requisiti per tutta la durata dell’erogazione della somma sono i seguenti: essere cittadino italiano o comunitario, ovvero straniero con permesso di soggiorno di lungo periodo; risiedere in Italia da almeno 2 anni; avere un Isee corrente inferiore o uguale a 3mila euro tenendo conto altresì della valutazione del bisogno, ossia valutando, in base a un punteggio, i carichi familiari, la situazione economica e lavorativa; avere in famiglia almeno un minorenne, un figlio disabile o una donna in stato di gravidanza accertata.
Sono esclusi dal Sia coloro che percepiscono: trattamenti economici di natura previdenziale, indennitaria e assistenziale superiori a 600 euro mensili; strumenti di sostegno al reddito dei disoccupati (come Naspi). Nessun componente del nucleo familiare inoltre deve possedere autoveicoli immatricolati nei 12 mesi precedenti la domanda, che abbiano cilindrata superiore a 1300 cc o motoveicoli immatricolati nei tre anni antecedenti, di cilindrata superiore a 250 cc. All’accoglienza della domanda verrà erogata la carta, carta Sia, con un ammontare massimo di 400 euro per poter erogare acquisti nei supermercati, farmacie e tutti quegli esercizi pubblici che aderiscono al circuito Mastercard. Le richieste di beneficio, come previsto dall’art. 11 del decreto, possono essere presentate a decorrere dai 45 giorni dall’entrata in vigore dello stesso, ossia a partire dal 2 settembre prossimo. La richiesta va presentata compilando l’apposito modulo predisposto dall’Inps. Le domande vanno presentate presso il comune di residenza che indicherà un link per la compilazione della domanda ed allegherà una lista di documenti da esibire perché venga accettata. Entro 15 giorni dalla ricezione delle domande, i comuni invieranno all’Inps l’elenco cronologico delle richieste. Effettuati i controlli ex ante sul possesso dei requisiti, l’ente trasmette ai comuni l’elenco dei beneficiari ed invierà a Poste Italiane le disposizioni per l’accredito.
Verificato i possibili beneficiari e le modalità di ottenimento del Bonus famiglia, ci sarebbe da fare una piccola considerazione, una famiglia con un minore a carico e un reddito Iseee non superiore ai 3000 Euro annuali, con tutto il rispetto per le politiche di sostegno alla famiglia millantate dal governo Renzi, stanziare un bonus massimo ottenibile pari a 400€ l’anno, equivalenti a circa 1€ al giorno, più che un sostegno alle famiglie, o una “misura antipovertà” sembrerebbe una vera e propria forma di elemosina.