“Questo ultimo allarmante sviluppo ci dice che in Turchia è sempre più in corso una sfrontata purga, basata sull’affiliazione politica”. Così Gauri van Gulik, vicedirettrice di Amnesty International per l’Europa, ha commentato i mandati d’arresto spiccati nei confronti di 42 giornalisti.
“Così facendo, il governo di Ankara dà prova di non fare distinzione tra azioni criminali e critiche legittime. Invece di soffocare la libertà di stampa e intimidire i giornalisti per ridurli al silenzio, è fondamentale che le autorità turche consentano ai giornalisti di fare il loro lavoro e pongano fine a questo drastico giro di vite nei confronti della libertà d’espressione” – ha aggiunto van Gulik.
Ulteriori informazioni
Il 24 luglio, Amnesty International ha rivelato di aver raccolto prove credibili sulle torture, compresi gli stupri, inflitte a persone arrestate dopo il fallito colpo di stato e trattenute in centri di detenzione ufficiali e non ufficiali.
Nei giorni successivi al tentato colpo di stato, inoltre, le autorità turche hanno arbitrariamente bloccato l’accesso all’informazione online e hanno revocato la licenza ad altri organi d’informazione. Decine di giornalisti si sono visti ritirare l’accredito-stampa.