Dopo una riunione fiume durata tutto il pomeriggio, il Comitato Esecutivo Nazionale del Partito Laburista ha deciso a scrutinio segreto che in quanto leader in carica Jeremy Corbyn potrà partecipare alle nuove primarie del Partito Laburista senza dover raccogliere le 51 firme di parlamentari di cui tutti gli altri candidati avranno invece bisogno. Oltre ad Angela Eagle, che ieri ha ufficializzato la sua sfida a Corbyn, è infatti probabile anche la candidatura di Owen Smith, ex ministro agli affari gallesi del governo ombra laburista.
Fallisce così il tentativo di escludere Corbyn dalle nuove primarie per eleggere il leader laburista: data l’opposizione dell’80% dei parlamentari, sarebbe stato infatti difficile per lui raccogliere le 51 firme necessarie a presentarsi candidato.
Accolto dalle acclamazioni dei sostenitori rimasti per tutto il tempo fuori dalla sede del Comitato Esecutivo Nazionale in attesa dell’esito del voto, Corbyn ha dichiarato: “Sono felice del risultato. Andremo avanti a fare campagna contro la disuguaglianza e la povertà.”
Il clima resta comunque rovente, anche per via delle minacce ricevute da Angela Eagle, il cui ufficio è stato vandalizzato lunedì notte. Corbyn ha dichiarato nella sua pagina Facebook: “Anch’io ho ricevuto minacce di morte questa settimana e in passato e per questo invito tutti i membri e i sostenitori del Partito Laburista ed agire con calma e a trattarsi con rispetto e dignità, anche quando ci sono disaccordi. Condanno con la massima fermezza ogni violenza e minaccia, che minano la democrazia nel nostro partito e non devono trovare spazio nella nostra politica.”