L’Ufficio nazionale del Processo elettorale (ONPE) peruviano ha comunicato questo martedì che con il 97,09% dei verbali processati il candidato presidenziale Pedro Pablo Kuczynski, di Peruanos Por el Kambio (PPK) ottiene il 50,14% dei voti validi, mentre la candidata Keiko Fujimori, di Fuerza Popular, il 49,85%.

Il comunicato più recente, emesso alle 05:50 di oggi, precisa che il numero di voti ottenuti da Kuczynsky è stato di 8.362.088 contro gli 8.314.802 voti di Fujimori, che significano una differenza di 50.866 voti a favore del rappresentante del PPK.

Secondo la fonte sono già stati processati 75.063 verbali, dei quali 73.793 sono già stati contabilizzati (95,45%). Si segnala inoltre che sono stati inviati 1.270 verbali ai Giudici elettorali speciali (JEE), e che ne restano da processare un totale di 2.574 (3,33%).

Intanto i peruviani si aspettano che domattina o al più tardi giovedì, termini il conteggio dei voti della seconda tornata elettorale presidenziale che si è tenuta lo scorso fine settimana.

Il capo dell’ONPE, Mariano Cucho, ha comunicato che resta da processare il 7% dei verbali delle elezioni che si sono tenute domenica, che corrispondono alle popolazioni più remote del paese e ai voti degli emigrati all’estero.

Se si consolidasse Kuczynski, sarebbe la seconda volta che Fujimori rimarrebbe senza la presidenza dopo essere partita come favorita nei sondaggi, dato che nella contesa del 2011 perse contro il presidente attuale, Ollanta Humala, e nella cui occasione il leader del PPK ottenne il terzo posto.

Secondo gli esperti queste saranno le elezioni più contese degli ultimi 25 anni, elezioni in cui hanno votato più di 25 milioni di persone per scegliere il presidente e i due vicepresidenti che gestiranno i destini del Perù dal 2016 al 2021.

 

Traduzione dallo spagnolo di Matilde Mirabella