Nell’ambito del processo sul Massacro di Curuguaty è stato diffuso un video sui minuti prima del massacro:
https://www.youtube.com/watch?v=e4Ex2OQG9Uk
Sembra che il video sia stato girato dal giornalista Pablo Medina, assassinato tempo dopo. Fa parte delle prove a carico della difesa. Il video smentisce l’affermazione dell’accusa che i poliziotti furono accolti dai campesinos a colpi di fucile. Inoltre il video registra frasi di agenti molto significative come: “Voi assalite da quel lato noi da questo.” “Spareranno ai campesinos dall’elicottero io li fermerò qui.” “Gli sparerò dalla retroguardia.” E molto altro ancora. Un gruppo tattico si trovava sul posto prima che arivasse il grosso delle forze dell’ordine. La possibilità di infiltrazione della SENADA e del Ministero degli interni deve essere preso in seria considerazione dal Tribunale. Per capire cosa si dicono gli agenti tra loro bisogna conoscere, più che lo spagnolo, il guaraní, la lingua che si parla in Paraguay.
,Il presidente del tribunale Ramon Trinidad Zelaya ha convocato 101 testimoni giovedì 2 giugno a Campo Morobí a Curuguaty, per partecipare alla ricostruzione dei fatti che provocarono la morte di 17 persone e la destituzione del Presidente Lugo. Un procedimento non usuale in Paraguay che viene utilizzato per casi più semplici che coinvolgono poche persone e che, innanzitutto, avviene dopo 4 anni dal massacro. La ricostruzione dovrebbe essere l’ultimo atto procedurale, quello che chiude il processo iniziato il luglio scorso.
L’avvocato della difesa Efe Pablo Aguayo ha dichiarato che ancor oggi, dopo quattro anni, si trovano numerose prove non raccolte e inoltrat dall’accusa, come pallottole usate dai poliziotti incastrate negli alberi. Durante il processo si dimostrò che tutti i 321 poliziotti che parteciparono allo sgombero erano armati e che i membri delle forze d’élite che intervennero portavano armi da guerra. Aguayo è convinto che la ricostruzione dei fatti permetterà di verificare la reale posizione dei poliziotti e smentire la tesi della accusa che afferma che le forze dell’ordine subirono un’imboscata da parte dei campesinos. Sarà importante la presenza di molti giornalisti. Durante il massacro vi fu un solo giornalista, Pablo Medina, assassinato nel 2014 mentre investigava su relazioni tra politici locali e narco traffico. I campesinos agli arresti domiciliari saranno trasferiti e ospitati sotto custodia in un locale del governo del dipartimento, meno Ruben Villalba condannato a prigione per un caso anteriore al massacro che rimarrà in un commissariato di polizia.
Vi è molta attenzione in Paraguay e in tutto il mondo su questi ultimi giorni del processo. Il Paraguay di oggi è un paese autoritario e ultraliberale, sono una mobilitazione nazionale e internazionale aiuteranno a evitare una conclusione ingiusta. Gli accusati devono venire assolti dalle false accuse di omicidio, di invasione di proprietà e di associazione criminale.
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Reimprimen libro sobre la masacre de Curuguaty – Paraguay.com