Inizia la campagna elettorale in Spagna. Con lo slogan “Il sorriso di un paese”, la coalizione delle sinistre Unidos Podemos, che ha riunito, tra gli altri, Podemos, Izquierda Unida, Compromis e “Las Mareas”, ha tenuto un evento a Barcellona. Un gesto molto simbolico, dato che nella capitale catalana governa uno dei consigli comunali chiamati “del cambiamento” con l’emblematica sindaco Ada Colau, ed è in Catalogna che oggi si discute se continuare o meno a far parte dello Stato spagnolo.
Nell’evento di Unidos Podemos sono saliti sul palco Íñigo Errejón, Ada Colau, Mónica Oltra, Alberto Garzón, Xavier Domènech e il candidato alla presidenza del governo, Pablo Iglesias.
“Non vogliamo che ve ne andiate, ma rispetteremo sempre il diritto di decidere della Catalogna”, ha assicurato Iglesias.
Più di 4.5000 persone hanno assistito questo sabato a Barcellona al primo discorso della campagna del candidato di Unidos Podemos alla presidenza del governo, Pablo Iglesias, che ha dato inizio alla campagna lanciando un messaggio chiaro: “Il cambiamento di cui ha bisogno questo paese si potrà produrre solo insieme alla Catalogna”.
“Dobbiamo vincere le elezioni e dobbiamo formare il governo per assicurare che le istituzioni esistono per proteggere la gente e per prendersi cura delle persone. Quello che si teme di noi è che siamo la forza politica della legge, dell’ordine e della democrazia, in opposizione agli imbroglioni e ai ladri che si sono impadroniti delle istituzioni”, ha detto Iglesias a un pubblico euforico, che ripeteva in coro lo slogan “vamos a ganar al Partido Popular” (batteremo il Partido Popular).
“Dobbiamo dir loro non solo che li batteremo, ma che siamo pronti a governare”, ha dichiarato Iglesias, che ha colto l’occasione per ringraziare Xavi Domènech e Ada Colau “per aver vinto le elezioni del 20 dicembre”, e in particolare Mónica Oltra, “per aver trasformato la Comunidad Valenciana in un modello di rinnovamento, di politiche sociali e di un governo dove si possono raggiungere accordi”. “Se c’è qualcosa che dimostra che possiamo governare in Spagna meglio di coloro che hanno governato finora è l’esperienza dei consigli comunali del cambiamento”, ha assicurato Iglesias.
Il candidato alla presidenza del governo di Unidos Podemos si è rivolto inoltre al popolo catalano, sottolineando che “i cambiamenti storici in una direzione progressista in Spagna si sono potuti realizzare solo insieme alla Catalogna”. “Il cambiamento che è necessario attuare in Spagna si potrà verificare solo con questo vento di trasformazione, fraternità e giustizia sociale che soffia in Catalogna”, ha aggiunto.
“Aspiro ad essere il presidente di una Spagna che ascolta la Catalogna e che getta ponti dove altri li hanno fatti saltare. Non vogliamo che ve ne andiate, ma rispetteremo sempre il diritto di decidere della Catalogna”, ha concluso Iglesias, con un tono che ricordava il suo messaggio del 20 dicembre: “Catalunya volem un país amb tu” (Catalogna, vogliamo un paese con te).
Il Passeig de Lluís Companys a Barcellona ha riunito inoltre per la prima volta in uno stesso scenario il candidato alla presidenza di Unidos Podemos con il segretario politico di Podemos, Íñigo Errejón, il coordinatore federale di Izquierda Unida, Alberto Garzón, la portavoce di Compromís e vicepresidente di Generalitat Valenciana Mónica Oltra e il sindaco di Barcellona, Ada Colau.
“Vinceremo le elezioni in tutto il bacino mediterraneo”, ha detto Errejón, che ha inoltre fatto appello alla necessità di “cacciare il PP per vincere nel corridoio mediterraneo”. “Quello che prima era l’emblema del modello del Partido Popular, oggi è l’avanguardia del cambiamento politico”, ha assicurato. “Il PP si è dimostrato nemico della Catalogna e la Catalogna dev’essere il motore per cacciarlo”, ha concluso.
Anche Garzón ha messo in rilievo l’importante ruolo che dovrà svolgere la Catalogna nelle prossime elezioni, nelle quali, assicura, “ è in gioco l’ordine sociale”. “E’ un enorme piacere condividere un progetto politico con voi”, ha esordito Garzón, che si è riferito a questa campagna come “la campagna del sogno, della speranza e della trasformazione politica”, e alla candidatura di Unidos Podemos come “l’alternativa al partito politico più corrotto dell’Unione Europea”, alludendo al Partido Popular.
“Lottiamo non solo contro la corruzione illegale di Bárcenas, Gürtel o gli ERE dell’Andalusia, ma anche contro la corruzione legale delle privatizzazioni della sanità e dell’educazione e l’esternalizzazione dei servizi pubblici”, ha detto Garzón, che ha fatto un invito alla cittadinanza a “lottare per riprenderci i nostri diritti a partire dalle istituzioni, ma anche in strada, contro le privatizzazioni e in difesa della democrazia, della politica e dei diritti umani”.
Al discorso hanno partecipato anche i candidati di En Comú Podem, Xavier Domènech y Lucía Martín, l’eurodeputato di ICV, Ernest Urtasun, tutti appoggiati dal sindaco della città catalana, Ada Colau, che chiude la lista di En Comú Podem per Barcellona.
Nel suo ruolo di maestra di cerimonie, Colau ha dato un caloroso benvenuto al pubblico, ai portavoce di Unidos Podemos e alla coalizioni di Barcellona: a Íñigo Errejón perché “difende sempre la sovranità dei popoli”, a Pablo Iglesias, a suo parere “pronto per essere il prossimo presidente della Spagna” e in modo particolare a Alberto Garzón. “È meraviglioso contare su di lui”, ha detto il sindaco, che ha riconosciuto inoltre che “si è sentita la sua mancanza nelle elezioni del 20 dicembre”.
Traduzione dallo spagnolo di Dalila Anneo