La politica estera USA, fatta di guerre, terrorismo, destabilizzazioni, e ipnosi delle coscienze tramite i media mainstream, segue la logica del divide et impera: coerente anche se perversa.
Invece l’asservimento della UE è masochismo puro.
Il 28 Aprile 2016 l’Assemblea Nazionale francese ha approvato una risoluzione per sospendere le sanzioni della UE contro la Russia.
Il 18 Maggio il Consiglio Regionale Veneto ha approvato a larghissima maggioranza una risoluzione che mira a “promuovere la costituzione di un comitato contro le sanzioni alla Russia, per il riconoscimento del diritto di autodeterminazione della Crimea e per la difesa delle produzioni venete”.
Queste due votazioni, benché non cogenti, danno la stura alla crescente insofferenza delle popolazioni europee per sanzioni autolesionistiche che giovano solo agli USA e ai fanatici del TTIP.
Per esempio, il 15 Maggio Frank-Walter Steinmeier, Ministro degli Esteri tedesco, ha dichiarato a Der Tagesspiegel che “isolare la Russia non è un modo di far politica. L’Europa ha bisogno della Russia per fronteggiare le maggiori crisi internazionali”. E ha aggiunto: “quando le sanzioni scadranno quest’estate sarà molto più difficile rinnovarle perché un numero crescente (di Europei) è ora contrario”.
Dichiarazioni analoghe ha rilasciato lo stesso giorno Garrelt Duin, Ministro dell’Economia del Nord Reno-Westfalia, a Die Welt am Sontag.
E sempre lo stesso giorno Stanislaw Tillich, presidente della Sassonia, ha rilasciato a Die Welt dichiarazioni ancora più forti, che egli va ripetendo fin da quando le sanzioni furono imposte.
E’ triste osservare che, a muoversi, sono le regioni che subiscono i maggiori danni commerciali, mentre l’asservimento politico dei governi nazionali e delle istituzioni europee ai diktat USA è desolante.
Una reazione con tanto di richiami storico-politici (velleitari, adulatori e soprattutto falsi) è venuta invece dalle rappresentanze diplomatiche ucraìne in Italia, che si sono affannate nel tentativo di evitare il voto del Veneto. Ha risposto per le rime il consigliere Stefano Valdegamberi, relatore della risoluzione, che a proposito della Crimea ha detto: “l’Europa per la prima volta nega il diritto di autodeterminazione a un Paese la cui storia e cultura è da sempre legata alla Russia”.
Fatti essenziali:
– La Crimea fa parte geograficamente dell’Ucraìna, ma politicamente della Russia da due secoli e mezzo. Se la Corsica è francese, a maggior ragione la Crimea è russa.
– Nel 1954 Krushev ha “assegnato” la Crimea all’Ucraìna, in quanto facente parte anch’essa dell’URSS.
– E’ accertato che, dalla “rivoluzione arancione” a “Euro Maidan”, il nucleo attivo dei cosidetti movimenti popolari ucraìni era formato da gruppi neonazisti finanziati, addestrati e sostenuti da CIA, Soros, e altri soggetti occidentali.
– Il “golpe fascista” del Febbraio 2014 ha installato come presidente Poroshenko, il “re del cioccolato”, uno degli uomini più ricchi del pianeta nella hit parade Forbes. Tre ministri del governo hanno ottenuto la cittadinanza ucraìna sei ore prima di essere nominati; fra questi una manager statunitense, Ministro dell’Economia.
– La popolazione della Crimea, in nettissima maggioranza russa, ha tenuto immediatamente un referendum, votando in massa per l’annessione alla Russia. USA e UE, pur non potendo contestare la validità dell’espressione popolare, non hanno mai riconosciuto la validità dell’annessione e hanno imposto sanzioni economiche alla Russia.
– Nel Donbass e in altre regioni dell’Ucraìna orientale, in netta prevalenza russe, sono subito sorti movimenti partigiani che la Russia chiama “patrioti” e noi chiamiamo “terroristi”.
Geopolitica essenziale:
– Gli USA non possono permettere che l’UE si leghi ai suoi partner naturali (Asia e Africa) e perseguono la propria strategia isolando l’Europa su quei due fronti con guerre, destabilizzazioni, terrorismo (e conseguenti crisi migratorie). Contemporaneamente spingono in tutti i modi per ridurre il confine atlantico (NATO e TTIP). Il tutto agevolato dall’ipnosi delle coscienze, tramite i media mainstream.
La politica USA segue la logica del divide et impera: coerente anche se perversa.
Invece l’asservimento della UE è masochismo puro.