Il 9 maggio è la festa dell’Europa. Ecco perché, carissime sostenitrici e sostenitori, noi proprio oggi inviamo alle parlamentari europee, cui la petizione è destinata, le 2.387 firme raccolte finora grazie a voi.
Una data simbolica per dire che vogliamo un altro genere di Europa, da ogni punto di vista: un’Europa aperta, solidale, inclusiva, plurale. Un’Europa che porti il segno del femminile. Un’Europa che metta al centro di una vera politica la cura delle persone e dell’ambiente. Un’Europa che si ponga l’obiettivo di una buona vita per tutte e per tutti, abbandonando lo spietato modello neoliberista generatore di ingiustizie, guerre e disastri. Un’Europa che sappia far rivivere l’antico spirito mediterraneo di convivenza con altri popoli e culture, riconoscendone la ricchezza.
Ora però queste cose non le vediamo. Vediamo invece progetti di nuove chiusure, barriere, blocchi navali. Ma chi costruisce muri in realtà costruisce prigioni dove regna la paura. E infatti il sogno di Schengen si sta già dissolvendo. Rinascono i confini, i controlli, le polizie di frontiera… Noi questa Europa non la vogliamo. La libertà comincia con il diritto di spostarsi.
La foto più realistica che rappresenta oggi l’Europa potrebbe essere questa che qui pubblichiamo, ringraziando il suo autore ©Nicolò Minerbi. Uno scheletro di nave, una delle tante che trasportano migranti verso un viaggio periglioso che in tanti, tantissimi casi condurrà al naufragio e alla morte. Questo deve finire. Le vite vanno protette e salvate.
Care parlamentari europee, avete la possibilità di cambiare le cose e promuovere un altro genere di politiche sull’immigrazione. Su quei barconi ci sono donne come voi, bambini come i vostri figli, vecchi come i vostri genitori. Ecco perché vi chiediamo di impegnarvi affinché l’Europa sia davvero una terra di civiltà, di cultura e di umanità.
Per firmare la petizione alle parlamentari europee:
Floriana Lipparini
