Il Senato del Brasile ha votato ieri per l’impeachment contro il presidente Dilma Rousseff, e la ha rimossa dal suo incarico per un periodo di sei mesi, il tempo massimo che durerà il processo a suo carico.
La votazione, fatta Giovedì dopo un dibattito prolungato di quasi 20 ore, è passata con 55 voti a favore, 22 contrari e 1 astensione (78 dei 81 membri del corpo collegiale), il che mostra che la maggior parte del Senato è favorevole al processo.
“E ‘sproporzionata, è come se punissimo con la morte un’infrazione del codice stradale”, ha lamentato Gleisi Hoffmann, ex capo di gabinetto della Rousseff.
Una volta sospesa, Dilma Rousseff sarà sostituita automaticamente dal vice presidente Michel Temer, 75 anni, che è stato accusato dalla stessa presidentessa di essere “il capo della cospirazione” e di collaborare con l’opposizione per realizzare un “colpo di stato contro la democrazia” in Brasile.
Il processo contro la Rousseff inizia dal mese in corso e, se ritenuta innocente, il presidente potrà riprendere le sue mansioni con pieni diritti.
Se sarà dichiarata colpevole, Rousseff sarà sostituita fino alla fine del suo mandato nel 2018 da Temer, contro il quale la Corte Suprema del Brasile ha pure chiesto un processo di impeachment.
Prima della votazione, diversi parlamentari contrari al processo hanno denunciato il “golpe” dell’opposizione brasiliana contro il presidente legittimo.
L’impeachment “è una montatura retorica per distruggere un presidente legittimo (…) Vi è un golpe anche contro il diritto alla difesa”, ha detto José Eduardo Cardozo, avvocato difensore della Rousseff.
“Il Senato sta scrivendo una delle pagine più tristi dei suoi 190 anni (…) La procedura del Senato era una mano con le carte segnate”, ha detto da parte sua Jorge Viana, Vice Presidente del Senato, del Partito dei Lavoratori (PT).
Tuttavia, i rappresentanti dell’opposizione sono riusciti non solo a giustificare l’attuale processo contro Rousseff, ma anche a mettere in discussione tutta l’eredità del PT.
L’ex candidato presidenziale Aécio Neves, anche lui sotto indagini, ha descritto il fatto come “irresponsabilità fiscale”, una caratteristica dei “governi populisti”.
È opportuno notare che il presidente è stato accusato dall’opposizione di “manovre irregolari per mascherare” i risultati del governo nel 2014 e 2015. Tuttavia, lei ha contestato più volte la legalità dell’impeachment e sostiene che l’impeachment è privo di qualsiasi fondamento giuridico.
Traduzione di Leopoldo Salmaso dall’originale spagnolo di HispanTV