Il regno del secondario non è un inoffensivo divertimento. La cultura della celebrità e la compulsione verso il denaro e il potere, che li rendono più importanti degli esseri umani, guidano verso un livello di ineguaglianza e di sofferenza che minaccia il mondo intero.
La ricerca della Fonte della Giovinezza sotto forma di chirurgia plastica ha lasciato una scia di persone danneggiate da operazioni raffazzonate e da procedure condotte da ciarlatani. Ma le iniezioni di botox non si usano per appianare le rughe? Sicuramente hanno pochissimi effetti collaterali, giusto? Beh, sembra di no.
Una nuova ricerca pubblicata da Science Daily ci dice che “la paralisi (fortunatamente) temporanea dei muscoli facciali causata da questa tossina compromette la nostra capacità di catturare il significato delle espressioni facciali delle altre persone”, spiega Jenny Baumeister, ricercatrice alla Scuola Internazionale per gli Studi Avanzati (SISSA) di Trieste e prima autrice di uno studio appena pubblicato sulla rivista Toxicon (portato avanti con la collaborazione dell’Ospedale Cattinara di Trieste). L’intuizione di Baumeister nasce da una teoria scientifica molto nota, chiamata “embodiment”. L’idea è che l’elaborazione delle informazioni emotive, come le espressioni facciali, comprenda in parte la riproduzione di quelle emozioni nel nostro stesso corpo. In altre parole, quando osserviamo un sorriso, il nostro volto tende a sorridere (spesso in modo impercettibile e automatico) mentre cerchiamo di dare un senso a quell’espressione. Tuttavia, se i nostri muscoli facciali sono paralizzati dal botox, allora il processo di comprensione delle emozioni altrui può diventare più difficoltoso”.
La mancanza di empatia che osserviamo in molte situazioni sociali denota un’incapacità di “mettersi nei panni degli altri” e questo accade per molte ragioni, ma sembra che la cultura del botox possa essere un importante fattore, considerando i milioni di persone che si sottopongono alla procedura.
Traduzione dall’inglese di Matilde Mirabella