Maurizio Massari, l’ambasciatore al Cairo richiamato in Italia dopo il fallimento dell’incontro tra investigatori italiani ed egiziani, è stato sostituito da Giampaolo Cantini. Si tratta di un tentativo di ricucire i rapporti con l’Egitto, gravemente compromessi dal caso Regeni, in vista degli impegni internazionali per la transizione in Libia e in nome degli interessi economici che legano i due paesi?
Abbiamo chiesto un commento al riguardo a Riccardo Noury, portavoce italiano di Amnesty International, la cui campagna “Verità per Giulio Regeni”, lanciata insieme a Repubblica, ha raccolto in pochi mesi migliaia di adesioni di enti locali, università e cittadini comuni.
“Chi lascia la sede diplomatica italiana al Cairo e chi vi subentra sono ottime persone dalla carriera e dall’autorevolezza indiscusse e specchiate. Non vorrei tuttavia che la decisione, assunta ieri dal governo italiano, di nominare immediatamente il nuovo ambasciatore fosse interpretata e pubblicamente commentata da quello egiziano come una sorta di ritorno alla normalità, un atto conseguente ai presunti passi avanti, del tutto da verificare, sul piano della collaborazione delle autorità giudiziarie del Cairo con quelle di Roma”.