Mediterraneo, ponte tra diverse nazioni dall’alba dei tempi, percorso dalle rotte commerciali delle antiche popolazioni italiche, ora scenario di resistenze e alternative.
Come appreso dal comunicato stampa del Comune di Caprarola, un piccolo paese collinare, situato nella Tuscia viterbese, il 22 Aprile alle ore 16:30, il nuovissimo Palazzo della Cultura ospiterà l’evento “Voci di Resistenza del Mediterraneo”. Per l’occasione, arriveranno a Caprarola Gianluca Solera, autore del libro “Riscatto Mediterraneo”, le ricercatrici Claudia De Martino e Nagwan El Ashwal (Istituto Universitario Europeo), e Montassir Sakhi, attivista nonché membro dell’Associazione Autre Maroc. A introdurre e organizzare l’evento Simone Olmati, Assessore uscente alla Cultura accompagnato dalla moderazione a cura di Anna Lodeserto, esperta di politiche migratorie e organizzatrice di numerosi percorsi partecipativi rivolti alla popolazione giovanile e non in oltre venti paesi europei e, negli ultimi mesi, anche in diverse aree della Tuscia viterbese.
Caprarola ospiterà questa giornata internazionale, dando voce ad attivisti, attiviste, esperti e giornalisti, sul tema “Resistenze nel Mediterraneo”, intrecciando in vari discorsi le emozioni e le storie che sbocciano dai popoli del mare di mezzo, per dar vita all’immagine di un nuovo Mediterraneo, un mare che con le proprie onde può favorire, anziché ostacolare, lo sviluppo, un luogo multinazionale in cui più popoli possono incontrarsi e che soprattutto ne raccoglie le speranze.
L’intero dibattito ruoterà attorno all’ultimo libro di Solera “Riscatto Mediterraneo. Voci e luoghi di dignità e resistenza”, uscito in prima edizione nel 2013 e da allora presentato in tutta Europa e in molti paesi dell’area mediterranea, dal Cairo a Milano. Gianluca Solera, ex consigliere politico al Parlamento Europeo, poi coordinatore delle reti della Fondazione Anna Lindh per il dialogo tra le culture e oggi direttore del Dipartimento Italia/Europa/Mediterraneo e cittadinanza globale del COSPE (Cooperazione per lo Sviluppo dei Paesi Emergenti) sarà intervistato da Claudia De Martino, già autrice di numerosi saggi e articoli su questioni mediterranee, oggi ricercatrice presso l’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”, nell’ambito del progetto di ricerca EUSpring, e presso l’Unione delle Università del Mediterraneo – UNIMED. Arriveranno in Italia appositamente per partecipare al dibattito anche due voci interne al mondo arabo: Montassir Sakhi, attivista marocchino, membro dell’Associazione “Autre Maroc”, movimento di lotta per la giustizia sociale, e Nagwan El Ashwal, egiziana, ricercatrice presso l’Istituto Universitario Europeo di Fiesole, la quale ha recentemente lanciato un appello a favore di alcuni ricercatori e giornalisti perseguitati dal regime egiziano.
Interverranno, come ospiti speciali, anche i soci rappresentanti del Circolo ARCI Capranica “Claudio Zilleri”, già organizzatori di numerose iniziative culturali nel corso della stessa settimana nell’ambito delle celebrazioni legate alla resistenza. L’iniziativa, oltre a essere realizzata in collaborazione con prestigiosi enti e organizzazioni quali COSPE, UNIMED e con la rivista specializzata “Africa e Mediterraneo”, fa parte del Festival RESIST organizzato ogni anno dal comitato provinciale ARCI di Viterbo per la valorizzazione e la promozione della Memoria della Resistenza. A moderare l’incontro la Dott.ssa Anna Lodeserto, esperta di politiche migratorie, sicurezza e dinamiche partecipative e processi decisionali a livello internazionale, coordinatrice e docente in numerosi programmi transnazionali nell’ambito della cittadinanza euromediterranea in oltre venti paesi europei ed extraeuropei. L’Assessore alla Cultura del Comune di Caprarola Simone Olmati, organizzatore dell’evento, concluderà così il suo incarico con un’iniziativa di altissimo livello, coerentemente con la linea data al suo mandato nel corso degli ultimi cinque anni. Ho avuto l’opportunità di intervistarlo personalmente durante la fase organizzativa di questo evento:
Cosa pensa del libro di Solera?
Il libro di Gianluca Solera va oltre l’interpretazione delle primavere arabe come movimenti di opposizione a regimi dittatoriali o autocratici, per inserirle all’interno di un più vasto movimento di autodeterminazione delle popolazioni mediterranee contro un determinato stato di cose (anche in chiave anti-capitalista, com’è il caso della Grecia e della Spagna ad esempio).
Cosa pensa dell’evento del 22 aprile?
L’evento del 22 aprile nasce da mio incontro con Gianluca Solera durante l’inaugurazione della rete di sportelli InformaGiovani, proprio con l’obiettivo di fornire una chiave di lettura di quanto sia accaduto e stia accadendo nell’area del Mediterraneo (soprattutto a partire dal 2011).
Come vede attualmente il Mediterraneo?
Attualmente vedo che gli Stati europei percepiscono il Mediterraneo più come la frontiera sud dell’Europa che come un ponte verso il Nord Africa.
Cosa pensa della frase “Resistenze nel Mediterraneo”?
Il titolo “Resistenze nel Mediterraneo” è stato scelto proprio per sottolineare come nel bacino del Mediterraneo esistano movimenti di resistenza popolare, i quali spezzano la tradizionale visione europea che riduce tutto alla scelta tra pericolo jihadista e – viceversa – appoggio a regimi dittatoriali in funzione di contrasto al terrorismo.
Cosa pensa della frase: “un mare di diritti, non di frontiere; un mare di mezzo che unisce e non separa; un mare di pace e di incontro che dia vita e prospettive alle persone che lo abitano piuttosto che morte a quelle che lo attraversano”?
“Un mare di diritti, non di frontiere; un mare di mezzo che unisce e non separa; un mare di pace e di incontro che dia vita e prospettive alle persone che lo abitano piuttosto che morte a quelle che lo attraversano”, è una frase che riassume quello che vorremmo fosse il Mediterraneo, per il benessere di tutti i popoli che lo abitano.
Mi unisco alle riflessioni dell’organizzatore riguardo a questo pensiero, d’altronde, il mare non ha un etichetta, è di tutti, proprio come l’aria che respiriamo, i pesci che vi nuotano non hanno una nazionalità, il Mediterraneo è un ponte fra più nazioni, proprio per questo dovrebbe aiutare, riunendo popoli, favorendo l’uguaglianza nell’aiutarci a vicenda, facciamo tutti parte di questo mondo e non ha senso rifiutarci di tendere la mano al prossimo, soprattutto in un momento come questo, fin dalle epoche più antiche i popoli lo hanno utilizzato come ponte per viaggiare in altri posti, commerciare ed apprendere, dovremmo prendere esempio da questo e vederlo come luogo d’incontro multinazionale.
L’appuntamento con “Voci di Resistenza dal Mediterraneo” è al Palazzo della Cultura di Caprarola (VT), in via della Repubblica snc, venerdì 22 aprile alle ore 16:30.
Evento FB: https://www.facebook.com/events/1085038668203936/
Leonardo Ceccarini