La petizione lanciata da Hannah Waddilove, ex collega di Giulio Regeni e dottoranda all’Università di Warwick, per chiedere al governo inglese di assicurare un’indagine affidabile sul suo omicidio ha raccolto a oggi 11.356 firme. Se ne raggiungerà 100.000 verrà presa in considerazione per un dibattito in Parlamento.
Come previsto dalla legge, il governo inglese ha dovuto dare una risposta, che riportiamo qui di seguito:
Siamo rimasti inorriditi dal brutale omicidio di Giulio Regeni. Abbiamo offerto all’Italia il nostro pieno sostegno e chiesto all’Egitto un’indagine completa e trasparente.
Mr Regeni stave svolgendo una ricerca per l’Università di Cambridge e ha vissuto per dieci anni nel Regno Unito. Per questo la sua morte ha suscitato una vasta eco nel paese e in particolare nella comunità accademica. In questo difficile momento i nostri pensieri sono con la sua famiglia e i suoi amici.
Dato che Mr Regeni aveva la nazionalità italiana, il governo italiano ha fatto ogni sforzo per collaborare con quello egiziano, al fine di scoprire cosa gli fosse successo e portare i suoi assassini davanti alla giustizia. Abbiamo offerto al governo italiano il nostro pieno appoggio e mantenuto uno stretto contatto per tutto questo periodo, in modo da coordinare i rispettivi sforzi e fare in modo che le iniziative del Regno Unito non inibissero o complicassero il rapporto con le autorità egiziane riguardo all’indagine. Il 22 aprile il Direttore Generale per il Medio Oriente e l’Africa del Ministero degli Esteri e del Commonwealth ha ribadito questa offerta all’ambasciatore italiano a Londra.
Non appena abbiamo saputo della scomparsa di Mr Regeni, il 25 gennaio, ci siamo messi in contatto con il governo italiano per offrire la nostra assistenza. Lo abbiamo di nuovo contattato dopo la scoperta del suo corpo, il 3 febbraio, rinnovando la nostra offerta. Dopo una consultazione con il governo italiano, abbiamo sollevato in diverse occasioni il tema dell’indagine sull’omicidio di Mr Regeni con le autorità egiziane. In queste conversazioni abbiamo chiesto un’indagine completa e trasparente e una piena collaborazione con gli inquirenti italiani. Il sottosegretario per il Medio Oriente e il Nordafrica Tobias Ellwood ha espresso la nostra preoccupazione all’ambasciatore egiziano a Londra e l’ambasciatore del Regno Unito in Egitto ha parlato con alti funzionari del Ministero degli Esteri egiziano al Cairo.
Tre mesi dopo la morte di Mr Regeni, siamo delusi dagli scarsi progressi fatti per risolvere il caso e preoccupati per il fatto che l’Italia abbia ritenuto insufficiente la collaborazione fornita dall’Egitto.
Siamo consapevoli delle accuse secondo cui le forze di sicurezza egiziane sono responsabili dell’omicidio di Mr Regeni. Queste accuse non sono state dimostrate, ma sollecitiamo le autorità egiziane perché nelle indagini venga valutato ogni possibile scenario.
Continueremo a insistere con il governo egiziano perché collabori pienamente con gli investigatori italiani per portare al più presto gli assassini di Mr Regeni davanti alla giustizia. La stretta cooperazione con l’Italia e un’indagine completa e trasparente sono vitali per rispondere alle preoccupazioni internazionali sulla sicurezza dei cittadini stranieri in Egitto e sull’impegno egiziano nei confronti dello stato di diritto.
Ministero degli Esteri e del Commonwealth