Grecia, Turchia, Macedonia, Mar Egeo, Mediterraneo, Sicilia. Questi nomi che evocavano antiche civiltà e culture adesso sembrano le tappe di un’assurda odissea, un viaggio senza speranza che non porta da nessuna parte.
Donne spaventate coi bambini in braccio e le facce rigate di lacrime. Vecchi con lo sguardo perso. Famiglie smarrite che si stringono in cerca di protezione. Certo li vedete nelle immagini dei reportage televisivi. Questi sono i “nemici” da cui si difende l’Europa, quelli che sta recintando, che sta selezionando, che sta deportando, che sta “vendendo” a caro prezzo a paesi dove regnano violenza e disprezzo dei diritti umani, purché se ne vadano, purché scompaiano dalla nostra vista e non turbino più i nostri sonni.
Quei sei miliardi stanziati per la Turchia possono invece essere spesi per accogliere dignitosamente, dopo averli fatti salire a bordo di aerei o navi regolari, esseri umani in cerca di salvezza. Grandi associazioni si stanno già muovendo e dicono tutte la stessa cosa: non si può rifiutare l’asilo a chi fugge dal pericolo, non si possono recintare persone innocenti, non si possono fare deportazioni di massa, non si può considerare la Turchia un paese sicuro.
Noi a tutto questo, che condividiamo in pieno, aggiungiamo qualcosa d’importante: come donne che conoscono la storia, sappiamo da cosa nasce la violenza dei poteri, da quale antica ideologia patriarcale non ancora superata, un’ideologia di guerra che esclude e discrimina. Ancora una volta la risposta è: primum vivere, contano le persone, non i confini.
Ecco perché dobbiamo continuare a far crescere la nostra petizione, si tratta della vita. Quindi davvero grazie ancora a tutti.
Floriana Lipparini
La petizione alle parlamentari europee “L’Europa apra le porte ai migranti e usi i finanziamenti per garantire viaggi aerei sicuri” ha superato le 2.000 firme.