La pace, la grande opera inconclusa del premio nobel Gabriel Garcia Marquez.
Un colombiano.
Sono due anni che Gabriel Garcia Marquez è scomparso, ma, di fatto, Gabo vive nei suoi libri e nel ricordo, innanzitutto dei colombiani. La Bibioteca Nacional de Colombia ha aperto un sito internet La Gaboteca che raccoglie sue opere, fotografie e ricordi.
http://www.bibliotecanacional.gov.co/lagaboteca
Gabriel Garcia Marquez ,negli ultimi 30 anni della sua vita, si è sempre impegnato a favore della pace, tra i vari governi colombiani e le guerriglie delle FARC-EP, ELN e M-19. La sua stretta amicizia con Fidel Castro e la simpatia politica per il socialismo riscossero la credibilità delle guerriglie colombiane.
Significativa è una sua foto, in rete, del 2005 dove riceve nella sua casa dell’Avana e abbraccia il portavoce dell’ELN Francisco Galán. I buoni rapporti con l’ELN risalgono ai suoi anni di studente universitario, quando fece amicizia con Camilo Torres il “cura guerrillero”, uno dei fondatori della “Teologia de la liberación” e della prima facoltà di sociologia in Colombia.
Gabriel Garcia Marquez mise a disposizione dei governi di Virgilio Barco, Andrés Pastrana e Alvaro Uribe Veléz questi buoni rapporti per porre fine al conflitto armato. Ebbe un ruolo imortante nell’accordo di pace tra governo e M-19.
Fu mediatore del tentativo di pace tra il governo di Pastrana e le FARC-EP e partecipò ai dialoghi in San Vincente del Caguán. Come giornalista intervistò Marulanda, Tiro Fijo e molto altro.
In questa fase finale dei negoziati di pace tra il governo di Manuel Santos e le guerriglie è nel delicato periodo post pacem di applicazione degli accordi la dedizione e l’impegno di Gabriel Garcia Marquez nel porre fine al conflitto armato devono essere un esempio per tutti gli intellettuali colombiani.