Fidel Castro è intervenuto nell’ultima giornata del congresso del Partito Comunista Cubano, con un discorso agli oltre mille delegati, breve ma intenso. Ai fratelli dell’America Latina Fidel ha assicurato che il popolo cubano vincerà.
L’addio di Fidel Castro: “Avrò 90 anni, presto sarà il mio turno”
L’ incipit è stato efficace:
“Ė uno sforzo sovraumano dirigere qualsiasi popolo in tempo di crisi. Senza questo impegno i cambiamenti sarebbero impossibili. Una riunione come questa, nella quale si sono riuniti più mille rappresentanti scelti dal proprio popolo rivoluzionario che a loro delegò l’autorità, significa per tutti l’onore più grande ricevuto in vita, a questo si aggiunge il privilegio di essere un rivoluzionario che è il frutto della nostra propria coscienza.”
Ha aggiunto:
“Non dovranno passare altri 70 anni perché avvenga un altro fatto come la Rivoluzione Russa, per fare sì che l’umanità possa disporre di un altro esempio di grandiosa rivoluzione sociale.”
Fidel ha ricordato, con nostalgia, come da giovane si sia impegnato “nello studio del marxismo leninismo, senza un precettore che mi aiutasse…”
Ha, poi, così concluso:
“Forse questa è una delle ultime volte che parlerò in questa sala. Fra poco compirò 90 anni, e sarò come tutti gli altri: per tutti arriva l’ultima ora, ma comunque sia rimarranno le idee dei comunisti cubani, a dimostrazione che in questo pianeta, se si lavora con fervore e dignità, si possono produrre i beni materiali e culturali di cui hanno bisogno gli esseri umani.”
Un discorso d’addio che è stato, in sintesi, un testamento spirituale. Fidel, però, lascia anche un’eredità materiale e storica. In PRESSENZA che segue il processo di pace in Colombia, va ricordato il ruolo di Cuba nelle trattative. Nel negoziato tra FARC-EP e governo di Manuel Santos, l’isola ha la stessa qualifica di un paese simbolo della pace come la Norvegia. Anni dopo l’assegnazione del Nobel per la pace ad Oscar Arías e la crisi dei missili, Castro ha un ruolo simile a quello del presidente costaricano, la cui mediazione fu decisiva per terminare i conflitti in America Centrale. Fidel non ha mai avuto rapporti calorosi con le FARC-EP e ha reso nota da anni (anche in un libro) la sua opposizione al proseguimento della lotta armata. Per motivi anagrafici e di salute, è realistico pensare che il processo di pace in Colombia sia una delle ultime grandi azioni di politica estera di Cuba mentre Fidel è ancora in vita. Se si arriverà alla pace, il giudizio storico sulla sua figura si arricchirà di valore.