La città di Crotone è tra le più attive nel sud Italia per l’emergenza sbarchi e campi profughi; cercheremo oggi di comprendere cosa stia realmente accadendo nei dietro le quinte della gestione delle emergenze in queste zone. Molte sono le vicende che silenziosamente portano tasselli di un puzzle a creare un’idea sempre più chiara di quanto gli immigrati rappresentino moneta sonante per il nostro paese.
Il nuovo bando di gara per la gestione del campo profughi più capiente della zona crotonese ebbe inizio il 1°gennaio 2016; a oggi non è ancora giunta nessuna risposta per l’assegnazione della gestione. Gli enti a gareggiare sono Ati, composta dal consorzio tra le Misericordie di Calabria e Basilicata, dal Miser Icr srl, la Puliverde, la Mediterranea, Cosec e Ristorart; dall’altra, la Croce Rossa aggregata a Gepsa e l’ associazione culturale Acuarinto. L’Ati è stata in grado di raggiungere un punteggio superiore ai 53 punti per quanto riguarda l’offerta tecnica (servizi), contro i 43,34 assegnati dalla Croce Rossa.
Normalmente le quote giornaliere a persona per la residenza all’interno di un campo profughi si aggirano tra i 30 ed i 34 euro, comprendendo vitto ed alloggio; la quota è ovviamente percepita dall’ente che gestisce direttamente il centro. Il campo profughi S. Anna, il più capiente della zona crotonese, dalla sua creazione è stato predisposto a ospitare 900 individui, spesso arrivando ad inserirne sino a 1.300, con ovvie lamentele delle persone ospitate. Dall’inizio del 2016 in Calabria sono avvenuti sei sbarchi, di cui tre affidati alla zona di Crotone.
La gara d’appalto sembra sia stata nuovamente congelata, questa volta per lo stupore degli addetti che all’interno della Questura si sono trovati a visionare un’offerta pari a 27 euro giornalieri a profugo, offerta che viola tutte le regolamentazioni minime delle gare d’appalto, quindi fuori legge, contro i 31,65 proposti dalla Croce Rossa. Sono in atto in questi giorni verifiche per comprenderne la reale fattibilità e visionare la documentazione consegnata dalla Misericordia e gli enti aggregati ad essa. Pochi mesi fa il centro d’accoglienza La Stazione, gestito dalla Croce Rossa di Crotone, con grande stupore degli addetti ai lavori si è visto recapitare una richiesta urgente dal Ministero dell’Interno, con l’obbligo di un immediato smantellamento del plesso e conseguente spostamento dei residenti nel campo profughi S.Anna, grazie a una quota giornaliera più vantaggiosa.
La gestione del suddetto centro è in mano alla prefettura e all’associazione Misericordia dal 1° gennaio 2007; l’Associazione è stata citata in passato da alcuni media nazionali per una condotta anomala nell’amministrazione e nel dignitoso soggiorno dei richiedenti asilo e a volte il nome di questo ente è stato accostato a implicazioni della malavita territoriale, accuse peraltro non provate.