Emergency è preoccupata dal deteriorarsi della situazione in Libia e dal susseguirsi di notizie incerte in merito a un possibile intervento militare. Si rischia di ripetere l’errore del 2011, con la guerra contro Gheddafi, che ha innescato una spirale di violenza che ha travolto la Libia e destabilizzato tutta l’area. Un ulteriore intervento armato non farebbe altro che contribuire al caos libico, mettendo a rischio anche il nostro paese.
La guerra non ha risolto nessuno dei conflitti degli ultimi anni. Gli interventi internazionali in Afghanistan, in Iraq, in Siria e in Libia non hanno portato pace e democrazia, ma hanno aggravato la situazione alimentando violenza e terrorismo.
A pagare il prezzo sono sempre i civili, da Tunisi a Parigi, gli stessi civili che Emergency cura nei suoi ospedali per le vittime della guerra in Afghanistan, Iraq e Libia.
La comunità internazionale deve rimettere in campo le prerogative della politica estera e della diplomazia per trovare strumenti efficaci alternativi alla guerra, che ha dimostrato tutta la sua inutilità.
Emergency chiede che il dibattito su questi temi torni al Parlamento e avvenga nel rispetto dell’articolo 11 della Costituzione: l’Italia RIPUDIA la guerra. Anche per questo motivo Emergency parteciperà al presidio No alle guerre e ai muri a Piazza del Pantheon a Roma, mercoledì 9 marzo dalle ore 15.30.