Dallo scorso 9 marzo sino ad oggi, 11 marzo, l’impianto del sistema satellitare MUOS della Marina militare US di Niscemi è stato posto in funzione contestualmente al funzionamento delle 46 antenne presistenti nella base militare. Si tratta di un test di verifica e controllo delle emissioni elettromagnetiche che si effettua sotto la supervisione di sei tecnici nominati dal Consiglio di giustizia amministrativa (CGA).
E’ la prima volta che le tre parabole del Muos e le altre antenne sono operative contemporaneamente. L’obiettivo è quello di stabilire se le emissioni generate dall’impianto militare, che dovrebbe essere acceso alla massima potenza, siano davvero nocive alla salute dei cittadini e se rischiano d’interferire con l’operatività dell’aviazione civile, considerata la vicinanza degli aeroporti di Catania e Comiso.
Non sono mancate però i moniti e le polemiche da parte degli attivisti No Muos sulla veridicità delle misurazioni per via del fatto che una ventina di antenne non sarebbero state accese per il loro disuso e per motivi di mancanza di elettricità parrebbe.
Detto ciò, la commissione di verificatori è stata però affiancata da tre tecnici proposti dai movimenti No Muos, il fisico Massimo Coraddu, Cirino Strano del Wwf e il chimico Eugenio Cottone che hanno condotto delle verifiche parallele e con una propria strumentazione.
In tale contesto, non va neppure dimenticato che la base è sotto sequestro da tempo a seguito di una disposizione della magistratura e che è proprio di queste ore la decisione della Cassazione con la quale si dispone il mantenimento dei sigilli della base non accogliendo così la tesi dell’Avvocatura dello Stato, per conto della Difesa, che chiedeva l’annullamento del sequestro del Muos.
Al di là delle importantissime ragioni legate alla salute, la base militare è stata costruita su un sito d’interesse comunitario (SIC), all’interno della Sughereta di Contrada Ulmo dove vige (o meglio avrebbe dovuto vigere) il divieto assoluto di edificabilità.
Durante questa settimana sono state diverse le proteste pacifiche dinanzi al Cancello 1 della base statunitense da parte di centinaia di manifestanti che reclamano il fatto di essere trattati come cavie e che temono per le scarse misure di prevenzione alla salute messe in atto in occasione delle verifiche.
Semplici cittadini, pacifisti, Comitati della mamme No Muos, studenti, Comitati No Muos e associazioni ambientaliste hanno ancora una volta fatto sentire la loro presenza e la loro disapprovazione nei confronti di una vicenda che sembra non avere mai fine e che da anni è stata caratterizzata da colpi di scena chiaramente legati alla pressioni politiche nazionali e internazionali.
Nel frattempo sul web cominciano a circolare video che mostrerebbero gli effetti e gli impatti significativi che le onde elettromagnetiche, con il Muos acceso, starebbero provocando in questa settimana su tv e computer di persone che vivono nelle aree circostanti la base.
Aspetteremo con trepidazione le risultanze delle misurazioni nella speranza intanto che le verifiche siano state effettuate in un quadro di correttezza e regolarità.