Due verità così evidenti da sembrare invisibili (e due modeste proposte per la politica dell’umanità)
Dei potenti della Terra l’unico che mostra di rendersi conto della tragica situazione reale è il papa, che con le parole, i gesti e le opere afferma la semplice verita’ che ad uccidere gli esseri umani sono le armi.
E che quindi per far cessare le guerre e le stragi, per salvare le vite umane e convivere in dignità e solidarietà, occorre il disarmo: ovvero abolire la produzione, il commercio, la detenzione e l’uso degli strumenti atti a procurare la morte degli esseri umani. Poiché è dovere di ogni essere umano e di ogni umano istituto soccorrere, accogliere, assistere ogni essere umano bisognoso di aiuto: si chiama civiltà, si chiama umanità; vuol dire trattare le altre persone come noi stessi vorremmo essere trattati dagli altri.
I mezzi d’informazione all’unisono ripetono che per contrastare il terrorismo stragista occorrono più spie, più armati, più sorveglianza e più repressione.
Ed invece è vero il contrario: occorre smilitarizzare la società e le menti, occorre più umana comprensione e sollecitudine, più libertà e solidarietà, più riconoscimento, rispetto e accudimento per la vita, la dignità e i diritti di tutte le persone. Di sistemi di spionaggio e di camere di tortura, di caserme in cui si apprende a disprezzare e uccidere, il mondo è purtroppo stracolmo: quindi occorre abolire gli eserciti e le spie, tutti i poteri assassini, tutti i poteri che negano l’eguale dignità di tutti gli esseri umani, tutti i poteri che negano l’eguaglianza di diritti di tutti gli esseri umani.
Questa è la politica dell’umanità oggi necessaria: abolire le guerre, abolire le armi, abolire gli eserciti.
L’alternativa, concreta e coerente, è non solo matura, ma indispensabile e urgente: è la nonviolenza che salva le vite. La nonviolenza è la sola politica adeguata alla distretta presente dell’umanità.
Peppe Sini
Responsabile del “Centro di ricerca per la pace e i diritti umani” di Viterbo
Viterbo, 25 marzo 2016