Il ddl Cirinnà sembra ormai impantanato nei ricatti, nelle accuse reciproche e nel gioco al ribasso. Che giudizio dai di questa vicenda?
Eravamo rimasti alla promessa di Renzi delle “unioni civili alla tedesca”: non corrispondeva al nostro obiettivo del matrimonio egualitario, ma poteva costituire una tappa intermedia accettabile. Ora invece siamo arrivati alle “unioni civili alla vaticana”: ormai si tratta con burattini del Vaticano come Alfano e Lorenzin, se non addirittura direttamente con Bagnasco, presidente della CEI, o Parolin, segretario di stato, che impongono i loro voleri.
E’ stata una delusione tremenda: da un giorno all’altro gli strenui difensori del ddl Cirinnà, compresa la firmataria stessa, si sono arresi. Come dire, va be’, abbiamo scherzato.
Il Movimento 5 stelle ha fatto un gioco sporco, bocciando il supercanguro che avrebbe permesso di arrivare all’approvazione del testo. Ora litigano con il PD e si scambiano accuse reciproche e intanto Alfano gode. E la sinistra dem mi fa ridere: degli ipocriti che protestano e poi si adeguano. Gli unici che hanno mantenuto un po’ di coerenza sono quelli di Sel, ma purtroppo contano poco.
In sintesi, chi parla di questi temi – politici e non solo – offre un panorama desolante per ignoranza e arretratezza.
Noi siamo quelli su cui possono fare i loro giochetti di potere, su cui possono decidere quali diritti concederci e quali negarci. Per esempio vogliono togliere la pensione di reversibilità… Ripeto, è veramente un panorama desolante. In altri paesi un premier promette qualcosa e poi va avanti, qui invece siamo al mercatino dell’usato. L’alleanza con Alfano è più importante di quella con la nostra comunità, nonostante tutte le promesse che ci avevano fatto. Non ce l’ho tanto con Alfano, che fa il suo mestiere, ma con chi ha deciso che i diritti civili non sono poi così importanti.
Pare che la battaglia per l’uguaglianza di diritti sia ancora lunga. Ora come si prosegue?
La nostra comunità è molto arrabbiata, si sente tradita, ma non si arrende. Il 5 marzo ci sarà una mobilitazione nazionale e poi partiranno altre iniziative di protesta. Si parla già di sciopero fiscale. Io ho lanciato una proposta provocatoria, che sta raccogliendo molti consensi: siamo stufi di dipendere dai partiti, dunque perché non fondare un nostro Partito Arcobaleno? Un partito che ci rappresenti davvero e si batta per i diritti civili, la lotta all’omofobia, l’educazione sessuale nelle scuole e la laicità. L’uguaglianza non va data a pezzi. Sarebbe come concedere il voto alle donne solo alle elezioni amministrative e negarlo a quelle politiche o europee perché per loro sono troppo ampie.
Si tratta anche di un cambiamento culturale, di superamento di stereotipi e discriminazioni?
Sì, certo. C’è stata una controffensiva tremenda. Sembrava che stessimo andando avanti e invece ci mettono i bastoni tra le ruote e conducono una battaglia terroristica con la storia del gender per non parlare di bullismo omofobo e di educazione sessuale nelle scuole, mentre intanto l’ora di religione è assicurata. Nonostante tutto, però, io voglio essere ottimista.