Una nuova iniziativa per la liberazione di Milagro Sala: riproduciamo qui sotto la lettera a mandare a Renzi per mail a matteo@governo.it; si può anche mandargli questo articolo su twitter a @matteorenzi.
L’idea dei promotori è quella di fare una veloce pressione sul Presidente del Consiglio prima che arrivi a Buenos Aires.
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Gentile Presidente del Consiglio, Matteo Renzi
Il prossimo 16 di Febbraio Lei sarà il primo Presidente ad incontrare il nuovo Presidente dell’Argentina Mauricio Macri, nell’ambito delle relazioni che da sempre legano il nostro paese all’Argentina.
Disgraziatamente le notizie sul “nuovo corso” intrapreso dal nuovo governo ci preoccupano e ci inquietano: un’ondata di licenziamenti nel settore pubblico, tagli alle spese sociali per decreto, arresti di sindacalisti.
In particolare troviamo inquietante, a Jujuy, la campagna di accuse ed insinuazioni nei confronti di Milagro Sala, parlamentare del ParlaSur, leader sociale riconosciuta, benefattrice delle persone meno abbienti e, soprattutto, dirigente della Tupac Amaru, un raro esempio di realizzazione di opere sociali (costruzione di case, scuole ed ospedali) in una delle zone più povere del paese.
Milagro Sala è stata per ben due volte accusata dal nuovo governatore di Jujuy, Morales, prima di istigazione a delinquere per le manifestazioni di protesta che si svolgevano davanti alla Casa del Governo, poi di distrazione di fondi. Ora è piuttosto anomalo che un avversario politico presenti denunce su temi che riguardano inchieste di polizia (che non ci sono state) e istruttorie giudiziarie (che si sono messe in moto successivamente).
Il caso di Milagro Sala è stato immediatamente identificato da Amnesty International come un caso politicamente motivato e numerose iniziative di protesta si sono succedute per chiederne la libertà da parte di deputati italiani ed europei, da personalità del mondo politico e religioso latinoamericano e della cultura internazionale. In particolare, in Argentina, un settore della Chiesa chiede al Papa di non ricevere Macri fino a che non sia liberata la deputata; il Presidente della Pastorale Sociale della Conferenza Episcopale Argentina, il Vescovo Jorge Lozano, si è offerto di mediare con il Governo e per favorire questa istanza di dialogo il 2 Febbraio la Tupac Amaru e le altre organizzazioni sociali di Jujuy hanno sospesa la “acampada” che è stata all’origine del conflitto e della prima denuncia.
Le chiederemmo dunque di parlare col Presidente Macri per sollecitare la liberazione della Deputata Sala e fargli presente che la comunità internazionale è attenta a eventuali ritorni di autoritarismo e pratiche illegali in Argentina.