Il quotidiano britannico ‘The Guardian’ evidenzia le tensioni crescenti tra la santa Sede e il governo argentino per la detenzione della parlamentare del Mercosur e leader dell’organizzazione Tupac Amaru.
di Fabrizio Verde, L’Antidiplomatico
Forti le tensioni tra la Santa Sede e il governo argentino guidato da Mauricio Macri a causa dell’arresto di Milagro Sala. Il quotidiano britannico ‘The Guardian’ riferisce che Papa Francesco, ex arcivescovo di Buenos Aires, da sempre molto vicino ai movimenti sociali argentini avrebbe espresso inquietudine per la posizione assunta da Macri nei loro confronti.
«La detenzione dell’attivista (Milagro Sala) genera tensione tra Papa Francesco e il Presidente dell’Argentina», questo l’eloquente titolo dell’analisi effettuata dal quotidiano britannico, dove sono anche riportate le parole scritte dal vescovo Jorge Lozano, uno dei leader della chiesa argentina, che afferma attraverso le colonne di un quotidiano: «Dobbiamo stare attenti a non cadere in quella che Francesco chiama ‘sottile xenofobia’ utilizzando il nobile pretesto della lotta alla corruzione».
Il vescovo Lozano si è inoltre offerto come mediatore con il governo per giungere al rilascio della parlamentare del Mercosur, che anche la chiesa cattolica ritiene sia ingiustamente privata della libertà.
Milagro Sala è detenuta da ormai un mese con l’accusa di frode, estorsione e associazione illecita. Il suo arresto sarà con ogni probabilità oggetto di discussione tra il Papa e Mauricio Macri il prossimo 27 di febbraio, data in cui è prevista una visita a Roma del nuovo presidente argentino.
Il Papa e Milagro Sala già si conoscevano quando in Argentina, l’allora vescovo Jorge Bergoglio, era solito visitare quei quartieri poveri dove l’associazione Tupac Amaru fornisce assistenza alle famiglie più bisognose. Inoltre, nel giugno del 2014 Milagro Sala ha fatto visita a Papa Francesco in quel di Roma portando in dono delle foglie di coca e ricevendo in cambio un’immagine della Vergine Maria.
L’organizzazione Tupac Amaru gestisce scuole, centri sanitari, fabbriche tessili e ha costruito interi quartieri con i sussidi che riceveva dal governo nazionale.
Diversi gruppi che difendono i diritti umani hanno richiesto al governo argentino l’immediata liberazione di Milagro Sala, che si trova detenuta per aver «esercitato pacificamente i propri diritti alla libertà di espressione e di protesta». Infatti, l’arresto dell’attivista è arrivato dopo che aveva guidato un picchetto di protesta, assolutamente pacifico, all’esterno del Palazzo del Governo di Jujuy. Il governatore Morales si è difeso affermando alla stampa che i manifestanti volevano «rovesciare il governo».