Domenica 17 gennaio il leader laburista Jeremy Corbyn ha dichiarato alla BBC che il Regno Unito potrebbe mantenere la controversa flotta di sottomarini Trident, ma senza dotarli di testate nucleari. A suo parere esistono “opzioni” per proteggere i posti di lavoro nel settore della difesa, mostrando allo stesso tempo una disponibilità a impegnarsi per la riduzione degli arsenali nucleari.
Questi commenti arrivano mentre il Parlamento inglese è chiamato a votare sul rinnovo o meno del programma Trident, costruendo entro quest’anno quattro nuovi sottomarini Vanguard.
Corbyn è in disaccordo con molti dei suoi parlamentari riguardo al futuro del programma nucleare del Regno Unito e ha commissionato uno studio al ministro della Difesa del governo ombra Emily Thornberry riguardo al suo futuro.
Il leader laburista ha detto alla BBC che i Trident sono una “reliquia” dei tempi della guerra fredda, incapaci di proteggere il Regno Unito dalle attuali minacce. Inoltre non crede che il Primo Ministro conservatore David Cameron possa prendere in considerazione l’idea di utilizzarli. “Usare un’arma nucleare avrebbe effetti catastrofici su tutto il mondo” ha dichiarato. “Esistono altre opzioni”.
Secondo un rapporto uscito in ottobre i costi di sostituzione e mantenimento del controverso programma nucleare arriverebbero a 167 miliardi di sterline (232 miliardi di euro), una somma secondo i critici molto superiore al previsto. Il rapporto era basato su calcoli forniti dal parlamentare conservatore Crispin Blunt e dall’agenzia Reuters.
Il programma Trident è stato lanciato nel luglio 1980 e dal 1998 costituisce l’unico sistema nucleare britannico in servizio. Il suo fine dichiarato è quello di fornire “ il mimino deterrente nucleare effettivo come mezzo decisivo per scoraggiare le minacce più estreme”. Secondo i suoi oppositori, le nuove minacce del terrorismo globale e del cambiamento climatico significano che la Gran Bretagna non ha bisogno di rinnovare il suo deterrente nucleare a un costo esorbitante.