Il 18 gennaio numerose organizzazioni sociali e politiche hanno gremito Plaza de Mayo a Buenos Aires per manifestare appoggio e solidarietà nei confronti di Milagro Sala, fondatrice dell’organizzazione Tupac Amaru arbitrariamente imprigionata a San Salvador de Jujuy.
Sono arrivate adesioni da cooperative, sindacati, partiti politici di sinistra e da un numero importante di deputati nazionali, provinciali e del Mercosur, esprimendo il rifiuto della detenzione della leader dell’occupazione nonviolenta di Plaza Belgrano a Jujuy e della conseguente criminalizzazione della protesta.
A nome delle Abuelas de Plaza de Mayo Estela de Carlotto ha chiuso la manifestazione definendo questa situazione “un attacco alla democrazia” e ha detto che Milagro Sala si è trasformata nella “prima prigioniera politica dell’era Macri”.
Con dichiarazioni molto emotive tre rappresentanti della protesta di Jujuy hanno raccontato nei particolari la lotta per i 20.000 posti di lavoro della provincia e assicurato che né la Tupac Amaru, né le altre 25 organizzazioni “reagiranno alle provocazioni permanenti che cercano la violenza” e che sosterranno fino alla fine la scelta del dialogo.
Fotoreportage di Luis Beltrán