Di María Eugenia Pirolo, São Paulo
Il 4 dicembre, dopo quasi cinque settimane di occupazioni delle scuole di São Paulo, il governatore socialdemocratico Geraldo Alckmin ha dovuto ufficializzare la revoca del progetto di chiusura di 92 istituti per una supposta riorganizzazione dell’insegnamento pubblico a livello primario e secondario. La revoca è il frutto delle occupazioni e della resistenza portata avanti per varie settimane dagli studenti di oltre duecento scuole dello stato di São Paulo.
Più educazione, meno prigioni
Venerdì 4 dicembre il cosiddetto “comando delle scuole occupate” ha indetto una riunione in cui si è deciso di continuare con le occupazioni e con le manifestazioni. Secondo questo gruppo, che non si sente rappresentato da nessuna organizzazione studentesca, la revoca di Alckmin non è né chiara né concreta. Chiedono pertanto una vera cancellazione e un calendario ufficiale di incontri pubblici, in cui la “necessaria” riforma dell’insegnamento venga dibattuta in modo chiaro.
Alla fine della riunione hanno diffuso un comunicato attraverso un video visibile nella pagina Facebook “Comando das Escolas Ocupadas”, convocando una manifestazione di appoggio alla lotta degli studenti di São Paulo per il 9 dicembre.
Il 9 dicembre hanno partecipato alla manifestazione circa 2.500 persone, soprattutto studenti, ma anche insegnanti, genitori e gente decisa ad appoggiare la lotta studentesca in una forma nonviolenta, pacifica e allegra, tra risate, balli e canti. La manifestazione di appoggio è iniziata nel Masp nell’Avenida Paulista, punto di raduno di molti movimenti sociali e si è poi diretta verso il Segretariato all’Istruzione, dove l’aspettava la polizia in tenuta anti-sommossa, che l’ha repressa con lacrimogeni e proiettili di gomma
Il comando delle scuole occupate esige giustizia contro la polizia che reprime e minaccia i manifestanti e respinge la criminalizzazione degli studenti e dei sostenitori delle occupazioni. Sostiene che le sue forme di manifestare sono legittime e previste dalle leggi brasiliane.
Nel fine settimana del 5 e 6 dicembre, nelle scuole occupate si sono tenute iniziative artistiche e culturali chiamate “virada ocupação”, con danze e spettacoli teatrali e musicali realizzati da artisti conosciuti.
Traduzione dallo spagnolo di Anna Polo