Primo test di volo di uno dei cinque droni previsti dal nuovo programma AGS – Alliance Ground Surveillance della NATO che avrà come centro di comando e controllo la base aerea di Sigonella in Sicilia. I manager del colosso statunitense Northrop Grumman hanno annunciato che il velivolo senza pilota, modello “Global Hawk” ammodernato, è decollato il 19 dicembre scorso dalla base californiana di Palmdale; dopo aver raggiunto i 40.000 piedi d’altezza, il drone è atterrato due ore e mezzo dopo nella grande base dell’US Air Force di Edwards, anch’essa in California.
“Si tratta di un passo significativo perché la NATO possa conseguire le sue piene capacità operative nel campo dell’intelligence, della sorveglianza e del riconoscimento”, ha dichiarato Dietmar Thelen, responsabile della NATO Alliance Ground Surveillance Management Agency (NAGSMA), l’agenzia che sovrintende al programma AGS. “Il nuovo sistema consentirà all’Alleanza di acquisire e analizzare dati e informazioni, assicurando la sorveglianza in tempo reale su ampie zone, da una grande altezza e in ogni condizione ambientale e meteorologica. L’AGS fornirà un quadro completo delle condizioni del campo di battaglia”.
“Il successo del volo ha confermato la validità e il perfetto funzionamento dei sistemi di controllo e di volo del sistema AGS della NATO, sei medi dopo che il velivolo senza pilota è stato presentato al pubblico”, ha dichiarato Rob Sheehan, manager di Northrop Grumman. “Il Global Hawk, in funzione con l’aeronautica e la marina militare degli Stati Uniti d’America, ha già dimostrato di essere capace di adempiere alle sue funzioni d’intelligence, sorveglianza e riconoscimento in Iraq e durante i recenti attacchi aerei in Siria contro lo Stato islamico. L’AGS – Alliance Ground Surveillance supporterà un ampio ventaglio di missioni NATO come la protezione delle forze terrestri e delle popolazioni civili, il controllo delle frontiere, la sicurezza navale e l’assistenza umanitaria”.
Il prossimo impegno per l’azienda produttrice dei Global Hawk versione AGS sarà quello d’integrare e mettere in rete i diversi apparati radar e sensori assegnati ai velivoli senza pilota, come ad esempio il nuovo sistema avanzatoMulti-Platform Radar Technology Insertion Program (MP-RTIP), che consentirà di individuare e tracciare in ogni momento tutti gli oggetti in movimento e di fornire ai comandi NATO le immagini dei campi di battaglia e delle potenziali aree di crisi. “L’integrazione dei sensori e i test a terra saranno realizzati nei prossimi due mesi”, ha aggiunto Rob Sheehan. L’azienda statunitense prevede di trasferire i primi droni nella main operating base di Sigonella entro la fine del 2016, mentre per l’avvio delle operazioni del sistema AGS NATO si dovrà attendere il 2017. “La principale stazione operativa del sistema di sorveglianza terrestre – ha concluso il manager di Northrop Grumman – sarà supportata a Sigonella da due stazioni terrestri mobili e trasportabili che assicureranno la connessione dei data link, il processamento delle informazioni e lo sfruttamento delle funzioni del sistema da parte di molteplici usuari”.
I cinque “Global Hawk” AGS che opereranno dalla base siciliana saranno i primi velivoli acquistati direttamente dalla NATO dopo gli aerei radar AWACS entrati in funzione con la NATO Airborne Early Warning & Control Forceai primi anni ‘80. Al programma AGS NATO, il più costoso nella storia dell’Alleanza (1,7 miliardi dollari secondo le previsioni del 2008), hanno contribuito finanziariamente però solo 15 paesi alleati: Bulgaria, Danimarca, Estonia, Germania, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Norvegia, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia e Stati Uniti.
Tra le aziende contrattate dalla statunitense Northrop Grumman per la realizzazione delle componenti aeree e terrestri dell’AGS compaiono, tra le altre, Airbus Defence & Space, EADS Deutschland GmbH (Cassidian), Kongsberg e l’italiana Selex Es (Finmeccanica). Nelle scorse settimane le industrie partner hanno consegnato le apparecchiature e le attrezzature destinate al segmento terrestre del nuovo sistema di “sorveglianza” dell’Alleanza. Il 5 novembre, Airbus Defence & Space ha testato l’operatività del Mobile General Ground System(MGGS) a Immenstaad (Germania). Il 3 dicembre, Selex ES ha invece verificato nel proprio stabilimento di Torino Caselle le modalità di funzionamento delle stazioni terrestri trasportabili (Transportable General Ground System- TGSS). L’azienda del gruppo Finmeccanica è stata contrattata inoltre per la progettazione e la realizzazione della centrale operativa di Sigonella e degli apparati di comunicazione e trasmissione dati e immagini, per un valore complessivo di 140 milioni di euro.
“Il programma AGS non è soltanto militare, ma consente la sorveglianza anche per scopi umanitari: basti pensare al problema del trasporto illegale dei migranti”, ha dichiarato Fabrizio Giulianini, amministratore delegato di Selex Es. “Si potranno assistere le popolazioni civili, migliorando la gestione delle crisi e degli aiuti in situazioni di emergenza. Ma Selex Es guarda già avanti, in particolare a tutti i programmi di supporto logistico che saranno indispensabili quando Sigonella sarà interamente operativa. Ovviamente è ancora prematuro valutare le ricadute economiche per l’azienda di Finmeccanica, poiché devono essere definiti i limiti e le particolarità della nuova fase. Ma, in ogni caso, essa sarà estremamente positiva per lo stabilimento di Torino Caselle dove operano 350 persone che hanno rappresentato il cuore del programma NATO AGS per la parte italiana. Sostenuti anche dagli oltre 16 mila lavoratori dell’azienda nelle altre sedi e dalle aziende coinvolte in Bulgaria e Romania”.