Articolo di Laura De Rosa
“Helena Petrovna Blavatsky… è sicuramente fra le menti più originali e percettive del suo tempo. Sepolte nella massa disordinata delle sue due maggiori opere giacciono in forma rudimentale la prima filosofia dell’evoluzione psichica e spirituale apparse nel mondo moderno. Con tutta la critica scagliatasi contro di lei, H.P.B. emerge come un talento riproduttivo del nostro tempo… Dopo tutto essa è fra gli ardenti trascinatori moderni dell’idea irreale (visionaria). Nello stesso momento storico in cui Freud, Pavlov e James hanno iniziato a formulare la secolarizzata e materialista teoria della mente, che ha così velocemente dominato il pensiero moderno occidentale, H.P.B. ed i suoi compagni Teosofi liberavano dalle tradizioni occulte delle religioni esotiche una dimenticata psicologia del superconscio e dell’extrasensoriale. Madame Blavatsky potrebbe essere accreditata per aver posto le basi dello stile di una moderna letteratura occulta”. (Theodore Roszak, “The Unfinished Animal: The Aquarian Frontier and The Evolution of Consciousness, N.Y. Harper and Row, 1975, pag. 118 e seg.).
Chi era Madame Blavatsky
Helena Petrovna Hahn, meglio conosciuta come Madame Blavatsky, nasce il 12 agosto 1831 a Ekaterinoslav, ex Russia. Fin da piccola dimostra capacità extrasensoriali, che sviluppa leggendo opere di occultismo, magia e alchimia rubate alla libreria del nonno, cultore di poteri occulti. “Prima dei miei 15 anni”, affermò lei stessa, “lessi tutti questi libri con il più intenso interesse e tutte le diavolerie medievali trovarono rifugio nella mia testa”. Ancora giovanissima decide di uscire di casa sposandosi, probabilmente per convenienza, con un uomo molto più vecchio, Nikifor von Blavatsky, Vice Governatore della Provincia di Yerivan. Matrimonio che non viene mai consumato e che termina nel giro di brevissimo tempo. La separazione non viene formalizzata tant’è che Helena continua a farsi chiamare per tutta la vita col cognome dell’ex marito, Blavatsky. Un cognome altisonante che, guarda caso, descrive bene la sua personalità controversa, ambiziosa e insolita.
Di lì in avanti Helena, assetata di libertà, inizia a viaggiare in tutto il mondo ma è a Londra, nel 1851, che conosce l’iniziato anglo-indiano Rajput, grazie al quale intraprende la sua strada teosofica. I viaggi proseguono negli anni seguenti fra Canada, Stati Uniti, Messico, Sud America, Indie Occidentali, India, Giappone, Francia, Italia, Germania, Russia e molti altri paesi. Nella primavera del 1873 le viene suggerito di raggiungere Parigi e in un secondo momento New York, dove sbarca il 7 Luglio 1873.
La fondazione della sua Società Teosofica risale al 1875, sempre a New York, dove la Blavatsky riunisce molte personalità dell’epoca fra cui il colonnello Henry Steel Olcott e il mistico ed esoterista William Quan Judge. Sempre in America si sposa per la seconda volta, ma anche questa volta il matrimonio dura poco. Continuano invece i suoi viaggi avventurosi in giro per il mondo, tant’è che nel 1884 raggiunge l’India per un breve soggiorno, per poi trasferirsi definitivamente a Londra, dove morirà nel 1891.
La reputazione di Madame Blavatsky
Il suo nome, probabilmente ignorato dalla maggioranza di noi, è ben noto in ambito spirituale, non sempre in modo positivo. Trattandosi di un personaggio assai controverso, molto avventuroso e insolito, la Blavatsky fu amata da pochi e odiata da molti. Eppure nel corso del tempo non sono mancati elogi nei confronti della sua figura, persino da un quotidiano importante come il New York Times che la descrisse in questi termini: “Helena Petrovna Blavatsky … ha avuto un cattivo servizio da parte della stampa fin dal suo primo apparire come organizzatrice dellaSocietà teosofica… Una delle grandi donne libere della sua epoca – non poté che attirare il disprezzo e critiche infuocate su ogni sua azione o parola, specialmente quando pretese di poter sfidare impunemente le più salde ortodossie dell’epoca. Ancora oggi, gente che non ha mai letto un rigo dei suoi scritti, continua ad avere l’adamantina convinzione che essa fosse una visionaria o una maniaca…»
Ma al di là delle curiosità sulla sua vita privata, fra cui spicca la storia di Garibaldi, che lei stessa affermò di aver conosciuto sul campo di battaglia, molto importante è il suo lascito di scritti e insegnamenti, confluiti nella Società Teosofica.
Cos’è la Teosofia
La Teosofia è la “saggezza accumulata nel corso delle Ere, provata e verificata da generazioni di profeti”, ovvero un insieme di insegnamenti da cui, nel corso del tempo, avebbero preso spunto le diverse religioni, nonché la base spirituale di moltissimi movimenti del passato fra cui Neo-Platonismo, Gnosticismo e scuole Misteriche. Il suo obiettivo è però diverso dalle religioni tradizionali perché esclude quel tipico atteggiamento dogmatico che le caratterizza, facendo da tramite fra spiritualità e scienza.
Basti pensare agli obiettivi principali della Teosofia, così formulati: “1) Formare un nucleo di fratellanza universale dell’Umanità, senza distinzione di razza, credo, sesso, casta o colore. 2) Incoraggiare lo studio comparato di religioni, filosofie e scienze. 3) Investigare le leggi inesplicate della natura e i poteri latenti nell’uomo.” Insegnamenti che, grazie a Madame Blavatsky e ai suoi collaboratori, si estesero in tutto il mondo sebbene il centro principale della Società fosse ad Adyar, in India.
Se da un lato le attività di divulgazione del sapere spirituale calamitavano consensi e applausi, d’altra parte non mancarono i detrattori tant’è che la Blavatsky venne spesso accusata di fraudolenza. D’altronde, una donna come lei, coraggiosa e anticonformista, con idee che oggigiorno continuano ad essere considerate stravaganti se non assurde, non avrebbe potuto fare altra fine.
Ma la Blavatsky fu anche una prolifica autrice di libri, basti pensare al famosissimo “Iside Svelata”, che a New York ottenne da subito un enorme successo. Il libro narra la storia e lo scopo delle scienze occulte, facendo chiarezza sulla natura e sulle origini della magia, delle religioni e delle diverse credenze diffuse nel mondo. Altra opera importantissima fu “La Dottina Segreta”, volume in cui illustrò l’evoluzione dell’Universo e dell’Umanità spiegando, passo passo, il significato dei vari simboli delle religioni e mitologie mondiali. Persino Rudolf Steiner ebbe a che fare con lei, anche se definire l’antroposofia una derivazione superficiale della teosofia, come hanno sostenuto alcuni, è decisamente azzardato. Sta di fatto che Steiner apprezzò molto il lavoro della Blavatsky e sicuramente ne venne profondamente influenzato.
Detto questo, non sta a noi formulare giudizi, positivi o negativi, sulle opere e sulle idee di questa donna fuori dal comune, visto che ciò richiederebbe uno studio approfondito, ma certo, possiamo affermare che H.P. Blavatsky di coraggio ne ebbe moltissimo, e che il suo nome merita di essere ricordato se non altro per la sua straordinaria capacità di essere se stessa, a dispetto del comune sentire. Persino i viaggi che fece le vennero contestati, furono in molti a sostenere che non li avesse mai compiuti. D’altronde è difficile ammettere che una donna di quei tempi potesse condurre una vita così straordinaria e fuori dalle righe, privilegio solitamente concesso agli uomini.