Taez: gravissima situazione umanitaria, “civili tra due fuochi”
Disperatamente a corto di acqua, cibo, farmaci: sono 200.000 persone, civili, rimaste intrappolate fra i due fronti dei combattimenti in corso a Taez, nel sud-ovest dello Yemen, tra forze governative e ribelli sciiti Houthi.
La popolazione è presa tra due fuochi: i ribelli Houthi “bloccano le strade d’accesso per l’approvvigionamento e continuano ad impedire la distribuzione di aiuti” ha denunciato Stephen O’Brien, vice segretario delle Nazioni Unite per le questioni umanitarie. Quartieri, abitazioni e infrastrutture mediche sono inoltre “continuamente colpiti dal tiro di obici”, ha aggiunto O’Brien, mentre gli ospedali sono sovraccarichi di feriti e mancano di personale.
“Malgrado gli sforzi, i convogli restano bloccati ai punti di controllo e l’accesso umanitario è molto limitato…Siamo anche molto preoccupati per le informazioni sul dirottamento di forniture umanitarie destinate agli abitanti di Taez” ha detto ancora l’alto rappresentante del Palazzo di Vetro.
O’Brien ha definito lo scenario “inacettabile”, esortando “tutte le parti coinvolte a facilitare la distribuzione degli aiuti e salvare vite”.
Il 16 novembre le forze pro-governative hanno lanciato un’offensiva per recuperare Taez e l’omonima provincia. Gli Houthi hanno tagliato parte delle vie d’accesso per impedire ai lealisti di avanzare verso la città.