Consiglio Comunale di Milano del 23 novembre 2015
Il 19 scorso, presso il TAR della Lombardia, c’è stata l’udienza cautelare relativa al ricorso contro la chiusura del campo Rom regolare di via Idro. Ricorso promosso da 5 nuclei famigliari (che lì risiedono dagli anni ’80) e dal NAGA.
In quella sede il TAR non si è espresso perché la delibera di giunta del 17 agosto scorso non prevedeva automaticamente lo sgombero del campo. Quindi il TAR ha dichiarato che si esprimerà solo quando ci sarà un procedimento di sgombero.
In attesa dell’ordinanza di sgombero i vari comitati e associazioni che formano la Rete-Rom Milano hanno sperato di poter aprire un’interlocuzione col sindaco, a cui hanno avviato una “lettera aperta” che, credo, tutti abbiamo letto. Questa ribadiva l’impraticabilità della chiusura del campo perché non esistono soluzioni alternative che non vadano a peggiorare la situazione attuale degli abitanti di via Idro, che ci vivono da 26 anni regolarmente, in case proprie con rapporti sociali consolidati.
Nella lettera aperta si parla anche dell’esito nefasto dello sgombero del campo regolare di via Novara, chiuso per un parcheggio EXPO che non è mai stato utilizzato.
Il giorno 20 novembre la lettera è stata inviata al sindaco e il 21 mattina (sabato: giorno in cui generalmente i servizi comunali per i cittadini sono chiusi) sono state notificate le ordinanze di sgombero del campo rom di via Idro. L’Amministrazione in questo caso ha dimostrato un’inusuale efficienza! Conseguenza di tutto ciò sarà la chiusura del campo il giorno 1° dicembre alle 12.
Che fine faranno quelle famiglie? Andranno nei Centri di Emergenza Sociali? Ma come è possibile che queste persone siano costrette ad accettare una situazione peggiorativa rispetto a quella che hanno vissuto per 26 anni?
A questo è servito il famoso Tavolo Rom a cui, all’inizio di questa consigliatura, ho partecipato con tanta speranza in un cambiamento di rotta rispetto alla politica delle passate amministrazioni?
Che senso ha creare, proprio in questo periodo vicino alle festività natalizie, momenti di conflitto, ricorsi legali e richiesta di intervento al Prefetto per un problema di emergenza sociale?
Vogliamo davvero che il 1° dicembre si crei uno scontro e un conflitto di cui non si sente il bisogno nella nostra città?
Presidente, mi rivolgo a Lei perché faccia tutto quanto è in suo potere per impedire una frattura con quelle associazioni e persone che si impegnano perché TUTTE le persone che vivono a Milano siano trattate con dignità ed umanità.
Voglio ricordare che questo Consiglio ha deciso di assegnare l’Ambrogino d’oro alla memoria del fondatore del NAGA; questo conflitto con il NAGA mi sembra leggermente in contraddizione con questo sgombero programmato.