In una lettera al gruppo parlamentare laburista il suo leader Jeremy Corbyn dice:
“Il Primo Ministro ha rilasciato una dichiarazione a sostegno di una campagna di bombardamenti contro l’Isis in Siria da parte del Regno Unito. Una copia della mia risposta sta già circolando.
Siamo rimasti tutti inorriditi dagli odiosi attacchi di Parigi e siamo decisi a sconfiggere l’Isis. La nostra priorità dev’essere la difesa della Gran Bretagna e della sua gente. Il punto è se ciò che propone il Primo Ministro rafforza o mina la sicurezza nazionale.
Io non credo che estendere i bombardamenti del Regno Unito sulla Siria superi quella prova cruciale, né risponda in modo soddisfacente alle questioni sollevate da noi e dal Foreign Affairs Select Committee.
In particolare il Primo Ministro non ha esposto una strategia coerente e coordinata dalle Nazioni Unite per la sconfitta dell’Isis e non è riuscito a spiegare quali credibili e accettabili forze di terra potrebbero riprendersi e mantenere i territori liberati dal controllo dell’Isis grazie a un’intensificata campagna aerea.
A mio parere il Primo Ministro non è stato in grado di spiegare il contributo di ulteriori bombardamenti da parte del Regno Unito a un accordo politico globale che metta fine con un negoziato alla guerra civile in Siria, o il loro probabile impatto sulla minaccia di attacchi terroristi nel Regno Unito.
Per queste e altre ragioni, non credo che la proposta di attacchi aerei sulla Siria protegga la nostra sicurezza e pertanto non posso sostenerla.
Il Governo Ombra si è incontrato oggi per una discussione iniziale e ha dibattuto a lungo queste questioni. Ci incontreremo di nuovo lunedì e cercheremo di arrivare a una visione comune. Mi esprimerò di nuovo quando sapremo la data del dibattito e del voto.”
La posizione di Corbyn è stata criticata e sostenuta da alcuni mass-media inattesi. Lo Spectator, che non è certo di sinistra, ha scritto: “A difesa di Jeremy Corbyn: sarà anche ingenuo, ma è coerente e almeno pensa al futuro.”
La strategia proposta da Corbyn per sconfiggere l’Isis è stata largamente ignorata, nonostante sia molto sensata: seguire il denaro, interrompere I finanziamenti che provengono da molti paesi occidentali e impedire l’accesso alle armi. Secondo molti analisti, i bombardamenti sono proprio quello che vuole l’Isis, giacché costituiscono la sua maggiore strategia di reclutamento.
Traduzione dall’inglese di Anna Polo