L’aviazione militare turca ha abbattuto un caccia militare russo nei cieli sopra il confine con la Siria. L’agenzia stampa di Mosca Interfax, citando il ministero della Difesa russo, ha confermato che un jet Sukhoi-24 si è schiantato questa mattina sulle montagne nella provincia di Latakia, ma che prima dell’impatto i due piloti a bordo sono riusciti a paracadutarsi.
Secondo la Cnn turca uno dei due sarebbe stato catturato da forze turcomanne nei pressi del villaggio di Yamadi, lungo la frontiera siriana.
Responsabili militari di Ankara hanno precisato, dal canto loro, che gli F-16 hanno aperto il fuoco contro i velivoli russi dopo averli ammoniti, comunicando che stavano violando lo spazio aereo turco. Immediata la risposta di Mosca per cui i due caccia “sorvolavano esclusivamente lo spazio aereo siriano”.
L’incidente – il più grave dall’inizio dei bombardamenti russi in Siria cominciati a settembre – si iscrive in un quadro di tensioni crescenti tra Mosca, alleato indefettibile del presidente siriano Bashar al Assad, e Ankara, schierata dalla parte dei gruppi ribelli che vogliono rovesciarlo. Il mese scorso esponenti del governo turco avevano accusato i caccia russi di violare lo spazio aereo turco e in un occasione, due jet turchi sarebbero stati attaccati da un Mig-29 non identificato.
Il 16 ottobre inoltre la contraerea turca aveva abbattuto un drone di fabbricazione russa che aveva violato il suo spazio aereo.
Le tensioni, negli ultimi giorni, erano state acuite dalle accuse mosse da Ankara, secondo cui i bombardamenti russi avrebbero preso di mira villaggi della minoranza turcofona della Siria, vicina al governo di Ankara e storicamente in contrasto con il governo di Bashar e di suo padre Hafez al Assad.
Gli allarmi di Ankara, tuttavia, sono stati stemperati dalle dichiarazioni di Ali Türkmani, figura di spicco della comunità: “C’è un’operazione di propaganda sui Turcomanni” ha detto al quotidiano Birgun il 22 novembre.