Non si ferma la lunga scia di sangue che da giorni alimenta scontri e tensioni tra israeliani e palestinesi. Fonti della Mezzaluna rossa hanno confermato all’agenzia di stampa Maan la notizia dell’uccisione di un giovane palestinese nel campo profughi di Aida, a Betlemme, in Cisgiordania.
Abdel Rahman Abdallah, di 13 anni, è stato raggiunto da diversi proiettili esplosi dalle Idf (le forze di difesa istaeliane) durante disordini nel campo: si tratta del secondo giovane palestinese ucciso da soldati israeliani nelle ultime 24 ore. Ieri sera Houzeifa Othman Souleiman, 18 anni, era morto durante scontri a Tulkarem, nel nord ovest della Cisgiordania.
La tensione è altissima a Gerusalemme e nei territori palestinesi, dove dopo l’escalation di violenza delle ultime 48 ore – che contano anche due israeliani uccisi a coltellate e decine di palestinesi feriti – il governo di Tel Aviv ha deciso di impedire l’accesso dei palestinesi alla Città Vecchia.
Circa 300.000 palestinesi vivono a Gerusalemme Est, occupata dagli israeliani, dove si trova la Città Vecchia. In questo contesto, alimentato dalle frizioni sempre più frequenti, sono in molti a paventare l’inizio di una ‘terza intifada’, una nuova sollevazione palestinese dopo quelle del 1987 e del 2000. Da parte sua Israele, tramite il ministro dei Trasporti e dei servizi di intelligence Israel Katz, ha reso noto che se necessario, lancerà una nuova operazione su vasta scala, ipotizzando la costruzione di un “nuovo muro di difesa” al confine con la Cisgiordania.