In occasione della giornata mondiale di mobilitazione per la financa etica abbiamo contattato Banca Etica e abbiamo intervistato il Presidente Ugo Biggeri. Un’opportunità per fare un punto sul cammino tracciato dalla finanza etica, sul suo ruolo sociale e sulle prerogative di cambiamento legate all’uso responsabile del denaro.
Il 22 Ottobre è la giornata globale di mobilitazione per la finanza etica, che significato assume questo tipo di celebrazione alla luce della cosiddetta crisi economica e finanziaria che viviamo negli ultimi lustri?
Il bisogno di un cambiamento radicale nel sistema finanziario che ha avuto un ruolo cruciale nella crisi degli ultimi anni è sempre più riconosciuto. E la costante crescita della finanza sostenibile in tutto il mondo è già una risposta importante. Milioni di cittadini/risparmiatori in tutto il mondo hanno compreso che se è vero che le banche governano il mondo, scegliendo banche orientate alla sostenibilità si può cambiare il mondo e sostenere un’economia più giusta, rispettosa delle persone e dell’ambiente.
Come si posiziona oggi la Finanza etica a livello internazionale e nazionale?
Non esiste una definizione univoca di cosa sia la finanza etica. Possiamo però intanto dire che il network internazionale di banche orientate alla sostenibilità Global Alliance for Banking On Values conta già 27 banche al servizio di 20milioni di clienti in 5 continenti con un giro d’affari di oltre 100 miliardi di dollari gestiti con il comune obiettivo di mettere la finanza al servizio di uno sviluppo economico sostenibile, rispettoso dei diritti umani e dell’ambiente.
Finanza Etica, microcredito, microfinanza intendono porre al centro l’uomo e il mondo in cui vive, qual è la vostra esperienza in relazione a questo modo di fare finanza?
Banca Etica pratica la finanza etica attuando alcuni semplici principi: totale trasparenza verso i clienti, no ai maxi bonus per i manager; ma soprattutto una politica del credito molto precisa. Dalla nascita a oggi Banca Etica è cresciuta costantemente e ha erogato crediti per un totale oltre 2 miliardi a sostegno di quasi 25mila iniziative di organizzazioni, famiglie e imprese nei settori della cooperazione sociale, della cooperazione internazionale, della cultura e della qualità della vita, della tutela dell’ambiente, del diritto alla casa. Nel 2014 Banca Etica ha aperto la sua prima filiale all’estero, a Bilbao, in Spagna. Banca Etica è l’unica banca italiana che aderisce alla Global Alliance for Banking On Values, il network di 27 banche attive in 5 continenti che praticano la finanza sostenibile.
Quali sono le leve per smontare il credo popolare “tanto sono tutti uguali” affibbiato dai cittadini ormai non solo al mondo della politica ma anche a quello bancario e finanziario?
Banca Etica è nata e continua a crescere soprattutto grazie all’impegno di una rete di migliaia di soci che volontariamente sui territori e nelle città di tutta Italia testimoniano il proprio impegno per la finanza etica e raccontano la loro scelta di finanza sostenibile. Dimostrando a tante persone che scegliere la finanza etica è facile e possibile. Questa testimonianza diretta e in prima persona di tante persone è meglio di qualunque campagna pubblicitaria per vincere le comprensibili diffidenze dei cittadini/risparmiatori.
Nell’ultimo secolo la finanza speculativa è stata complice del degrado e della disumanizzazione sociale nonché di stravolgimenti geopolitici e di una nuova colonizzazione economica condotta a suon di guerre e di corsa agli armamenti. Può la finanza etica farsi portatrice di una diversa sensibilizzazione sociale (e non solo finanziaria) ed essere traino positivo nella costruzione di un mondo differente?
Come detto prima: i cittadini nelle democrazie possono scegliere i governanti al momento delle elezioni e possono scegliere quale modello economico sostenere quando scelgono a quale banca affidare i propri risparmi. L’uso responsabile del denaro è un movimento in crescita, basti pensare a Occupy Wall Street negli USA, a Move Your Money in UK, agli Indignados in Spagna, e siamo fiduciosi che porterà a una correzione dell’attuale modello economico e finanziario i cui fallimenti sono sotto gli occhi di tutti.