178 persone morte in 43 giorni, 20 giornalisti licenziati
Secondo la Rete dei Giornalisti Indipendenti (BiaNet) in questi ultimi 43 giorni grazie agli scontri in atto in 21 città(Urfa, Şırnak, Diyarbakır, Ağrı, Muş, Hakkari, Siirt, Mardin, İstanbul, Bingöl, Kars, Adana, Erzurum, Van, Hatay, Adıyaman, Bitlis, Kilis, Mersin, Erzincan e Tunceli) sono morte 178 persone.
I dati diffusi da BiaNet in merito alle caratteristiche di queste persone morte sono così: poliziotti 23, soldati semplici 14, guardie del villaggio 4, sergenti 16, sottufficiali 7, ufficiali 3, soldato semplice a contratto 1 e guerriglia 35.
Dall’altra parte secondo i dati diffusi dal quotidiano nazionale Agos in questi ultimi 40 giorni sono stati licenziati 20 giornalisti per una serie di motivi.
43 giorni fa sono state uccise 33 persone in un’esplosione a Suruç e dopo questa strage in pochi giorni il conflitto tra le autorità governative della Repubblica di Turchia ed il Partito dei Lavoratori del Kurdistan(PKK) è rinato nonostante 2 anni e 4 mesi di tregua.
Sempre secondo il report dell’Agos dal 24 Luglio fino ad oggi è stato impedito l’accesso a 103 siti web, a 50 contenuti web e sono stati bloccati 23 account Twitter. Sono stati aggrediti 10 giornalisti, altri 3 sono stati minacciati mentre svolgevano il loro lavoro da parte della polizia e due quotidiani nazionali SoL ed Evrensel sono stati minacciati da parte di un hacker team. Nel mentre sono stati arrestati 2 giornalisti inglesi ed i giudici chiedono in totale 157.5 anni di detenzione per 21 giornalisti processati.