Nel programma speciale “Paz en Colombia”, trasmesso da Telesur, l’attivista di diritti umani Piedad Cordoba ha dichiarato “Da molto tempo la Colombia non aveva una prospettiva così consistente di costruzione della pace.”
Il 23 settembre il governo colombiano e le FARC-EP hanno raggiunto a l’Avana, Cuba, l’accordo per la creazione di giurisdizione speciale che ha il compito di giudicare i delitti commessi nel corso del conflitto politico-miltitare in corso in Colombia da 50 anni. L’accordo prevede la creazione di un tribunale speciale per giudicare i delitti commessi nel corso del conflitto e una legge di amnistia per delitti politici che esclude quelli di genocidio o altri gravi atti di guerra.
In dettaglio il contenuto dell’accordo è il seguente:
- La creazione di una commissione speciale che si occupi di sostenere il processo di pacificazione nazionale.
- Un sistema per risarcire le vittime delle violenze perpetrate negli anni del conflitto.
- L’istituzione di un tribunale speciale, composto da giudici colombiani e in misura minore stranieri, allo scopo di perseguire e punire i responsabili dei crimini commessi durante il conflitto armato.
- L’amnistia per i reati politici. Una legge specifica sul tema dovrà precisare quali tipi di reati rientrano nella misura. Ma di certo non rientreranno nell’amnistia i crimini contro l’umanità, come i sequestri, la tortura, le sparizioni forzate, le esecuzioni senza processo e le violenze sessuali.
- Un trattamento diverso per chi riconoscerà le proprie responsabilità e chi invece no. I primi incorreranno in pene detentive dai cinque agli otto anni, mentre i secondi, se riconosciuti colpevoli al termine del processo davanti al tribunale speciale, potranno affrontare condanne fino a vent’anni di carcere.
- Per ottenere il trattamento di favore, i colpevoli di crimini dovranno risarcire le vittime come stabilito dal tribunale speciale.
- La consegna delle armi da parte dei guerriglieri entro due mesi dalla firma del trattato.
- In cambio, la trasformazione delle FARC in un partito politico legale, pienamente riconosciuto dal governo di Bogotá.
L’accordo supera i principali punti crtici che ostacolavano la pace.
Il leader delle FARC, Rodrigo Lodoño, Timochenko, ed il presidente della Colombia, Manuel Santos hanno affermato che vogliono chiudere le negoziazioni, con risultato positivo entro 60 giorni e firmare l’accordo di pace definitivo entro il 23 marzo 2016. Alcune questioni vanno definite al più presto come la fine bilaterale dello scontro armato, la situazione dei prigionieri delle FARC ed altri. E vi sono sospesi dei punti critici quali:
- la sicurezza dei colombiani, compresi i guerriglieri, in alcune regioni, la definizione di alcuni necessari strumenti di intervento economico in alcune regioni,
- misure che evitino che il conflitto si “ricicli”, esempio eclatante fu l’assassinio di molti componenti del M-19, dopo un accordo di pace.
- un eventuale referendum che dia a tutti i colombiani la possibilità di esprimersi sulla pace in via di raggiungimento
Non ultimo è vitale l’inclusione attiva dell’ELN (Ejercito de Liberación Nacional), in questa fase, comunque, il processo di pace è entrato nella sua fase finale e definitiva.