La strategia nazionale di gestione dei rifiuti non può e non deve più passare dall’incenerimento, ma puntare dritto verso quell’economia circolare di cui l’Europa discute da tempo e che vede il nostro Paese in grande ritardo. La Direttiva CE 98/2008 stabilisce una precisa gerarchia nella gestione dei rifiuti, che vede solo al penultimo posto e come estrema ratio la possibilità del recupero energetico derivante dalla combustione dei materiali post consumo. In Italia, non si capisce il perché, si fa esattamente il contrario, stravolgendo l’ordine delle cose e mettendo in fondo agli obiettivi da conseguire la prevenzione, la riduzione e la differenziazione dei rifiuti.
Le centinaia di esperienze virtuose in piccoli e grandi centri del Paese sono però lì a dimostrare che il re è nudo: se tutti seguissero le tante eccellenze che vengono portate avanti a livello locale ormai da anni, l’Italia smetterebbe di pagare sanzioni e multe e potrebbe chiudere, una volta per tutte, con l’illogica gestione che brucia e sotterra materiali preziosi.
Qui il testo della lettera firmata da Bengasi Battisti, presidente dell’Associazione.